C.90:||WhatHappens

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Boots-Greyson Chance
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◀️⏸️▶️

Attenzione:
-10

SIERRA

È passato un mese da quando sono qui in ospedale.
Tra la riabilitazione che sta procedendo perfettamente e la seconda operazione in cui mi hanno tolto le placche dai femori pare essere evidente che sta sera tornerò a casa come mi ha informato il medico.
Domani tornerò all'università.
Ho già perso fin troppe lezioni e la cosa non va affatto bene.
Ho ripassato qualche appunto qui in ospedale grazie a Jolen e Connor, ma gli esami li devo dare alla confraternita, di certo non qui.

I ragazzi mi sono venuti a trovare tutti i giorni.
Connor è rimasto più degli altri.
Andavamo a fare piazza pulita al bar, correvamo con la sedia a rotelle per i corridoi, a volte giocavamo anche con i bambini, ma erano casi eccezionali dato che il Connicorno non era molto propenso a prendere in braccio un bimbo.

«Stacy, te l'ho detto, non mi serve più allenarmi, vedi?»
Cammino tranquillamente verso la mia borsa per mettere via gli ultimi vestiti.
«Sto bene!» Esclamo all'infermiera anziana che lavora qui.
Mi indica le sbarre. «Vieni subito qui, signorina!»
Viene verso di me, ma sguscio da sotto la sua presa abilmente correndo verso il lato opposto.

Qualche fitta è ancora percepibile, ma nulla di così eclatante, una piccola scossa al ginocchio.
Ci si può abituare, basta solo un pò di riposo e qualche allenamento mattutino, la cosa non è così grave come la fa Stacy.
Sempre esagerata.
È da settimane che mi disturba con quelle sbarre chiedendomi di camminare.
All'inizio era complicato lo ammetto, Connor mi aiutava tenendomi per il braccio, ma con il tempo ho imparato.
Sembrava come se stessi imparando a camminare per la prima volta.
È stato veramente strano.

«Torna subito qui, ragazzina impertinente!»
Sfreccio fuori dalla stanza quasi scivolando.
Corro come una forsennata chiedendo scusa alle infermiere coi carrellini di passaggio.

Supero alcuni corridoi scendendo di corsa le scale quando vedo l'ascensore chiudersi.
Stacy continua ad inseguirmi gridandolo dietro di tornare, faccio finta di non ascoltarla correndo.
Alcune persone mi guardano male, finché non vedo una chioma ricciolina a me famigliare guardarsi attorno per poi abbassare lo sguardo sul cellulare entrando dalle grandi porte in vetro.
Mi distolgo alla vista quando l'ennesimo grido fa voltare tutti quanti.

«SIERRA MCGARDEN, TORNA SUBITO QUI, IMMATURA CHE NON SEI ALTRO!!!»
Salto gli ultimi due gradini tenendomi al corrimano per svoltare andando verso il bar lontano dall'altra parte dell'ospedale.
Altri passi accanto a me veloci mi fanno voltare incontrando due occhi verdi divertiti. «Che combini, tigre?»

Li indico la tizia dietro. «Riabilitazione. Non si rende conto che le sto correndo davanti come un tuono.»
Annuisce compiaciuto. «Confermo, mi stai anche superando.» Sorrido.
«A chi arriva prima?» Chiede in segno di sfida.
«Non ti sento!» Corro più forte.


I corridoi sono abbastanza pieni.
La gente che ci vede si mette da parte.
C'è chi ride e chi tiene una faccia contrariata.
Evidentemente non tutti trovano divertente il fatto che ci sia gente che si diverta con così poco.
Io e Connor ci superiamo a vicenda, ma l'unica che non riesce a raggiungerci e si ferma a recuperare fiato è proprio Stacy.
Poggiandosi una mano sul fianco, si china leggermente in avanti respirando affannosamente stremata.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora