C.92:||AHotShower

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Stuck On A Feeling-Prince Royce (Feat. Snoop Dogg)
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◀️⏸️▶️

Attenzione:
-8

SIERRA

Cerco la chiave della nostra stanza tra quelle che ho attaccate nel portachiavi.
La sensazione che qualcuno mi sta osservando diventa più intensa, quasi pressante e inquietante.
I passi nel corridoio mi spaventano ancora di più soprattutto sapendo che oltre me non c'è nessuno qui…nessuno di vivo per lo meno.
La storiella di Connor sta realmente colpendo il bersaglio.
Mi sento come una bambina che appena spegne le luci corre via come un razzo verso la porta per paura che il mostro la possa prende. Sì, lo faccio ancora oggi e non me ne pento, meglio prevenire che curare. (Io lo faccio…e ne vado fiera, voglio vedere tutti quelli che staranno con la testa nella bocca del mostro che mi davano della fifona. Occhio.)

Apro la porta sentendo lo scorrere dell'acqua.
Alcuni vestiti da me molto conosciuti sono sparsi sul pavimento come in un sentiero fatto apposta ad indurmi a seguirli.
Chiudo di scatto la porta alle mie spalle a chiave, onde evitare persone spiritate in giro durante qualche amplesso sicuro al solito nel nido del piacere.
Mi tolgo la giacca lanciandola sul divanetto accanto.

Le candele sono come al solito accese ma che minacciano di spegnersi a causa delle vetrate aperte e dalle tende vermiglio che svolazzano per colpa del vento troppo forte.

Il balcone in acciao decorato mostra la strada vuota del quartiere quasi disabitato come al solito mentre alcune luci delle case sono accese.
Resto per un pò ad osservare la vista ancora ai piedi della porta serrata prima di abbassare lo sguardo sui vestiti di Connor.
Le scarpe.
I calzini.
La cintura di cuoio.
I jeans sbiaditi.
La felpa senza maniche ovviamente rossa.
E infine i suoi boxer.
Tutto è buttato a terra in direzione della porta che da al bagno.

Sorrido leggermente alla sua capacità di incuriosirmi così sfacciatamente e anche di attrarmi come un magnete.
Spinta da deliziosi brividi lungo la spina dorsale, seguo il mio istinto che incombe nella mia mente eliminando il cervello e lasciando fare al cuore.
Così come ogni volta che sto con lui ispirandomi totale libertà.
Afferro entrambi i lembi della mia maglietta togliendomela.

Calcio via le scarpe levandomi i calzini.
Mi abbasso i jeans arrivando di fronte alla porta del bagno che apro silenziosamente.
Ciò che però mi colpisce è una fascia buttata a terra all'entrata.
La cosa mi incuriosisce, mi chiedo se non si sia fatto male tempo fa e ora si sia tolto la fascia.
Non gliel'ho mai vista però, probabilmente sarà di questo mese in cui sono stata all'ospedale. Ma come si sarà fatto male? Che siano di nuovo loro? Centra la banda?

Richiudendo la porta alle mie spalle, non posso non sorridere alla vista bianca per colpa del vapore che annebbia la stanza.
Il caldo è a dir poco scottante, il rumore dell'acqua proveniente dal box doccia mi fa voltare alla ricerca della sua sagoma possente trovandola subito nonostante la fitta nebbia di calore.
Girato di spalle nell'angolo, tiene le mani sulle piastrelle scure e lucide.
La sua schiena muscolosa è inondata da gocce d'acqua che scivolano lungo le sue spalle e le scapole attraversandoli la curva della schiena.

Non sembra notare la mia presenza ne percepirla in alcun modo, così mi avvicino di soppiatto per sorprenderlo alle spalle.

Mi tolgo le mutande lasciandole scivolare lungo le mie gambe slacciandomi il reggiseno che cade a terra.
In punta di piedi, cercando di non scivolare, mi avvicino alla vetrata aprendola silenziosamente.
I miei piedi nudi trovano contatto con la sottile tenda d'acqua che ricopre il pavimento del box.
La chiudo alle mie spalle avvicinandomi al suo corpo virile.
Senza ulteriori indugi, con un abile balzo mi aggrappo alle sue spalle come un koala facendolo ridacchiare.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora