C.45:||ConnorEducation

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SIERRA

Prendo un sorso di succo dalla cannuccia.
«Dobbiamo visitarle tutte-» Provoco un rumore assordante tipico di quando il bicchiere è vuoto ma la cannuccia cerca ancora di tirare su le ultime gocce. «-se vogliamo trovare Sardonice. Quindi dobbiamo-» Un altro rumore e Connor si ferma voltandosi verso di me, lo guardo bevendo ancora.
Torna a parlare. «-organizzare il primo viaggio. Dobbiamo assolutamente andare-» Sbatte le lettere sulla scrivania. «-LÌ, DOBBIAMO ANDARE LÌ! HAI FINITO!?» Grida esasperato.

Per darli ancora più fastidio provoco di nuovo quel rumore facendolo gemere esasperato.
Ridacchio poggiando il bicchiere.
«D'accordo. Tanto inizieranno le vacanze di Natale quindi non dovremo nemmeno saltare le lezioni.»
Connor rotea gli occhi.
«E io che non vedevo l'ora.»

Sono io sta volta ad alzare gli occhi al cielo.
«Comunque, andremo in ordine come sono scritte. Quindi...» Prendo un foglio e una penna ricopiando il nome delle città. «Spokane. Tacoma. Olympia e Seattle.»
Annuisce fissando il foglietto che ripiego su sé stesso e che glielo cedo.
«Tienilo tu, attaccalo alla tua bacheca.» Sorride prendendolo.

Afferro la mia borsa da terra alzandomi dalla scrivania. «Io devo andare a trovare due personcine.»
Aggrotta le sopracciglia appoggiando il gomito sullo schienale della sedia.
«Chi? Denver?» Scuoto la testa.
«Luke e Jenna. Vado a salutare la nostra vecchia prof di arte e a tenere un pò di compagnia ai bambini. Diana mi ha detto che me li affida invece di chiamare la loro babysitter.»

Le sue sopracciglia si alzano.
«E si fida? Cazzo, condoglianze.»
Li mollo un pugno in testa facendolo ridacchiare.

Aston si gode la scena da sopra il suo PC stravaccato sul materasso del suo letto, le cuffie alle orecchie e i suoi occhi glaciali come due iceberg a spiarci discretamente da sopra lo schermo.
Mi metto le mani sui fianchi osservando Mr. Popular che si massaggia la testa mettendo in seguito un broncio tenerissimo.

«Ho solo constatato un fatto, perché ti scaldi tanto?» Boffonchia.
Nonostante la tenerezza, gonfio leggermente le guance mettendo il labbruccio nel mio solito broncio che ho sin da bambina e che è sempre istintivo.
«Perchè sei un insensibile, io ci so fare con i bambini.»

Alza un sopracciglio.
«Sempre meglio di te...» Mormoro infine voltando lo sguardo verso l'altra parte fischiettando.

I suoi occhi si spalancano facendomi sorridere vittoriosa mentalmente.
«Io ci so fare con i bambini!»

Aston quasi si soffoca iniziando a tossire convulsamente facendomi ridere.
Connor incenerisce all'istante l'amico che si raddrizzare con la faccia rossa cercando di trattenere le risate con cui si è soffocato.

«Voglio proprio vedere.» Dico ancora.
Subito si alza dalla sedia.

Il mio barlume di sfida fa scattare il suo istinto di predominanza e vittoria tipica di un giocatore di football e di un maschio alpha che desidera vincere ad ogni costo.

«Dammi subito l'indirizzo e muovi quel bel culo prima che ci pensi io.»
Rossa in volto, esco di corsa fuori dalla stanza come un robot, rigida e rossa in viso.

Corro in camera mia a cambiarmi.
Subito Pascal mi accoglie facendomi le feste non accorgendosi di aver dato le spalle a Ti-Pex e che scodinzolando le sta dando la coda sul muso.
Non sembra dispiacerle, chiude addirittura gli occhi.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora