C.96:||PowerfulOrNot

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Looking At Me-Sabrina Carpenter
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◀️⏸️▶️

Attenzione:
-4

SIERRA

Verso il pomeriggio, al termine delle lezioni, mi ritrovo ad essere l'ultima ad uscire correndo dalla parte opposta dell'uscita per tornare nella mia classe a recuperare lo zaino che ho dimenticato nell'auditorium.
I corridoi si svuotano del tutto e i miei passi risuonano nella vuota facoltà.
Arrivo alla mia aula.
Apro leggermente la porta.
Il luogo è vagamente buio tranne che per le vetrate dall'altra parte della stanza in cima alle scale che ricoprono la parete ma da cui non riesco a vedere nulla essendo ai piedi dei gradini.
Cerco di ricordare il posto in cui ero seduta trovando il mio zaino sopra il tavolo.

Esultando, corro verso i gradini rischiando quasi di cadere per la fretta.
Afferro la bretella dello zaino aprendo la cerniera velocemente.
Frugo all'interno alla ricerca del mio tesoro che trovo cacciando un sospiro di sollievo.
Il mio cellulare è salvo.
Controllo i messaggi e le chiamate trovando qualche messaggio dal gruppo che mi chiedono dove sia finita. Ma è Jerry quello ad attirare la mia attenzione facendomi spalancare gli occhi quando pone una domanda.

Jerry: E Connor dov'è?

Come una risposta chiara, la porta alle mie spalle sbatte facendomi sussultare violentemente.
Il mio cuore perde un battito all'infarto preso.
Mi volto velocemente trovandomi proprio il soggetto della domanda di Jerry.
Connor di fronte alla porta mi guarda con occhi illuminati, iridi luccicanti, pupille dilatate, ma con sguardo che mostra apparente indifferenza.
Nessun sorrisino.
Nessuna strizzatina d'occhio.
Niente di niente.

Mi porto nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«C-Che fai qui? Perché non sei con gli altri?» Chiedo buttandomi lo zaino sulle spalle, ritorno sui miei stessi passi.
Non risponde.
Spalanco gli occhi fermandomi quasi giunta alla fine delle scale quando fa ciò che meno mi sarei aspettata.
Le sue mani afferrano i lembi della sua canotta sfilandosela di fretta.
La lascia cadere a terra facendomi ammirare la sua muscolatura perfetta consapevole dell'effetto che mi faccia il suo corpo ben allenato che adoro sentire premere contro il mio.
Deglutisco sentendomi improvvisamente la gola secca e il cuore nelle orecchie.
In un gesto pudico, mi ritrovo a serrare le cosce incrociando le mani sul ventre e abbassando lo sguardo rosso.

In questo momento mi sento come una bambina che, beccata a rubare le caramelle, attende il verdetto dei genitori per la punizione decisiva.
La cosa mi fa vergognare tremendamente senza una valida ragione, forse perché sono chiusa nell'aula di un'università abbandonata con un ragazzo che si sta spogliando di fronte a me.
In effetti un valido motivo per vergognarsi c'è.
Da sotto le mie lunghe ciglia scure, non posso far a meno di guardarlo come spinta da una forza invisibile che mi porta a fissarlo.
Un quadro stupendo che molte persone, esclusivamente le ragazze, pagherebbero per poterlo vedere in tutta la sua virilità. E io ora ho la fortuna di averlo di fronte, perverso e sfacciato. Esattamente come è suo solito essere la maggior parte delle volte, ma c'è una cosa che lo distingue di più dal solito, il suo istinto di dominarmi.
Lo vedo dai suoi occhi: lussuria, passione, dominanza, perversione.

Maneggia con la cintura senza distogliere gli occhi dai miei.
Questa cade in un tonfo sordo sul pavimento provocando un rumore metallico.
Si sbottona i pantaloni con lentezza disarmante, ma quando arriva alla zip non posso non fermarlo nell'ultimo impeto di buonsenso che ancora mi rimane e che mi sta dicendo di non fare pazzie nella facoltà. «Fermati!» Esclamo prima che possa arrivare ad un punto senza ritorno.
Le sue mani non accennano a scostarsi, al contrario, il suo sguardo brucia sulla mia figura innarcando un sopracciglio.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora