C.43:||2ndDecember

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SIERRA

Mi guardo attorno.

Sento la porta alle mie spalle chiudersi e i passi di Connor sul parquet della piccola casetta.
Il suo sguardo brucia sulla mia schiena mentre osservo curiosa ogni cosa di questa piccola abitazione carina.
Ogni cosa sembra essere nuova nonostante da fuori sembrasse un pò vecchiotta.
I miei occhi saettano da una parte all'altra, dal divano di fronte nel salotto con la TV davanti, ai quadri appesi.
Le vetrate ai lati delle pareti del salotto, una cucina al lato con un'isola su cui mangiare e ai lati della parete davanti ai divani dove c'è la televisione, due porte che portano a dei corridoi probabilmente per le altre stanze.

Mi appoggio allo schienale del divano voltandomi poi verso di lui.
«Cos'è questo posto?» Chiedo confusa osservando la sua figura ferma davanti alla porta d'entrata con le braccia incrociate al petto e lo sguardo fisso sulla mia figura.

Distoglie gli occhi alla mia domanda infilando le chiavi nell'anello che porta attaccato alla cintura.
Mi supera con sguardo incazzato.
«Non sono cazzi tuoi.» Aggrotto le sopracciglia a questa improvvisa difensiva nei miei confronti.

Va verso la porta alla sinistra ignorandomi bellamente.
Mi guardo intorno per cercare di capire da me che razza di posto è questo e a chi appartiene la casa.

Non posso non notare delle fotografie appese alla parete lungo il corridoio d'entrata.
La fragranza di mandorle mi continua ad intossicare le narici mentre osservo attentamente le foto.
Sussulto immediatamente quando in un quadro in particolare noto Connor tenere per la vita una ragazza dai corti capelli scuri e gli occhi di un bruno che riconosco subito.
Gli stessi occhi apparentemente freddi di Stephan.

È bellissima!

I suoi tratti sono decisi e freddi, il suo sguardo felino mi lascia ben sperare che sia una ragazza dal carattere combattivo come il ragazzo che la tiene dalla vita.
Ancora ai tempi, i suoi capelli ricciolini come ora ma bruni, i suoi occhi sempre gli stessi ma rivolti verso una figura che non è catturata dall'obiettivo mentre la ragazza sorride con la testa appoggiata alla spalla del mio fratellastro completamente distratto.
Ammetto però che Dimaria ha una bellezza particolarmente interessante.
Sensuale ma allo stesso tempo inaccessibile, non sembra essere una ragazza ingenua, bensì furba e molto attenta, probabilmente la stessa attenzione del fratello maggiore.

Altre foto immortalano anche i ragazzi insieme alla coppia.
In una sembrano essere in palestra ad allenarsi, a mangiare, ad una festa.
Sembrano aver passato dei bei momenti insieme, quasi gli invidio.
Sembravano avere 15 anni come minimo.
Forse anche un annetto in meno.
È la voce di Connor alterata a risvegliarmi.

«LO MUOVI QUEL CULO!?» Sospiro.

Dalle foto non sembrava essere così, era sempre sorridente.
La scomparsa di Sardonice deve averlo seriamente ferito se è diventato così...bipolare.

«Arrivo.» Mormoro lanciando un'ultima occhiata alle varie fotografie.
Lancio un ultima occhiata ai quadri dirigendomi verso il corridoio in cui è entrato lui.

Infilo le mani nelle tasche della felpa affacciandomi ad una delle due porte ai lati della parete.
Una camera da letto dalle pareti beige e un letto matrimoniale al centro della stanza.
Connor sta davanti alla scrivania sotto la finestra che illumina la stanza, tiene in mano dei fogli voltandosi irritato verso di me.
A testa china mi avvicino guardando le mie Vans ai piedi.
Tutto pur di non guardarlo negli occhi in questo momento.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora