SIERRA
«Pascal, giù.» Dico esasperata.
Non sembra voler ubbidire, ma sono stanca di ripeterglielo.
È da quando siamo usciti dal condominio che continua a ringhiare.Non so cosa li prenda, di solito fa così solo quando sente il tanfo di una persona dall'aria pericolosa, ma qui non c'è nessuno, anche perché dubito che qualcuno possa uscire alle sei di mattina. Saranno ancora tutti a dormire, tutti tranne che Mavis perché è stressata.
A quanto pare la mia amica sta vivendo lo stress del triangolo amoroso tra Aston e un certo Jordan.
Di sicuro sono dalla parte di Ash, sono perfetti insieme, quel Jordan lo vedo male.Non metterti contro la Maston o ne pagherai le conseguenze.
Da parte di Jerry, sia chiaro.Ho scoperto che si segna il nome delle coppie che shippa in un quadernino sempre a portata di mano.
Ho seriamente paura di chi possa aver collegato con me.
«Pascal! Basta!» Ringhia sonoramente camminando accanto a me mentre muove la coda circospetto, finché il suo orecchio destro non si muove e, con uno scatto felino, si volta iniziando ad abbaiare come posseduto.
«Hey!»Non l'avevo mai vista così agitato.
Il corpo rigido, la coda dritta, le zanne di fuori e gli occhi che di solito sono in cerca di coccole ora minacciosi.«Pas, stai calmo.»
Mi abbasso cercando di capire cosa stia guardando, ma non vedo nulla, solo il sentiero di ghiaia che porta al condominio.«Dai, vieni.» Lo prendo in braccio grattandoli dietro le orecchie.
Ringhia leggermente per poi iniziare a muovere la coda.
Nasconde le zanne accoccolandosi al mio petto.Avverto una strana sensazione, un formicolio tipico lungo la schiena di quando mi sento osservata.
Collegando il peso di uno sguardo sconosciuto su di me al comportamento aggressivo di Pascal, mi rendo conto che probabilmente qualcuno in giro mi sta guardando e, se Pas ha reagito in questo modo, significa che non è un tizio raccomandabile.Mi guardo attorno.
Non c'è nessuno apparte le pochissime persone che si vedono dalle vetrate della mensa dove ero diretta.
La coda del mio cane si rizza ancora, così come le sue orecchie.
Subito balza mettendosi in posizione con le zampe piantate a terra e il pelo sparato, le zanne in vista e gli occhi scuri assetati di sangue.
Inizia ad abbaiare più forte di prima dandomi la sensazione che possa seriamente attaccare qualcuno.«Pascal! Ora basta, stai esagerando!»
Lo afferro per la coda trascinandolo mentre i suoi artigli affilati strisciano a terra abbaiando e ringhiando.
Con la schiena spingo la porta della mensa entrando mentre tengo per la coda Pascal che non è dell'idea di entrare senza prima sbranare qualche probabile studente dell'università.«CARTER, MI SERVE AIUTO!»
Sento delle risate, riconosco essere quelle dei gemelli e di Joshua, faccio finta di nulla sapendo che con loro ci sarà sicuramente lui.
«Che succede, cara?»Mi volto verso di lei alzando Pas per la coda come un salame che ancora ringhia.
Carter posa gli occhi scuri su di lui che subito emette un verso con gli occhioni da cucciolo.
«A me sembra tutto normale.» Dice lei da dietro il bancone, subito ringhio e con me anche Pascal facendo spalancare gli occhi delle cuoche che ridacchiando al nostro comportamento esattamente identico.
STAI LEGGENDO
Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]
Humor[COMPLETA] (S.2) Erano considerati due anime sperdute in una landa desolata chiamata "vita". I due si incontrarono in una notte, ma questo portò solo all'inizio dell'incubo. Lui era un demone malato, sadico di per sé che vagava alla ricerca di qualc...