C.12:||PrivateInformation

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SIERRA

«Vengo con te.» Dice Mavis mettendosi le scarpe. Mi volto di scatto verso di lei. «No, Mav. Non andrò da Step, non ora.» Dico lisciandomi la gonna bordeaux che mi arriva poco sopra il ginocchio.

Infilo la canottiera bianca sotto l'elastico a vita alta della gonna. Mi siedo sul letto per infilarmi li stivaletti scuri mentre Mavis si allaccia le sue scarpe da ginnastica.

«E dove andrai, scusa? È lui che sa più di tutti, è sua sorella.» Sospiro.

Mi infilo la giacca jeans infilando il telefono e il portafogli nelle tasche. «Andrò nell'ufficio anagrafe sperando che spacciandomi per una possibile parente mi diano delle informazioni su Dimaria.» Oppure picchierò a sangue qualcuno finché non mi diranno tutto ciò che serve.

«Pensi sul serio che ti daranno così facilmente delle informazioni su una persona che conosci da...mai?» Sospiro. «Proviamoci almeno, oppure andiamo al cimitero a controllare ogni lapide. Preferisci questo?» Chiedo ironica prendendo le chiavi dell'auto da sopra il comodino.

Pascal scende subito dal letto appena sente il tintinnio delle chiavi. «Andiamo da Step! Con due persone di sicuro non avrà di che mentire!» Esclama lei. «Arrivaci, testa di cazzo! Dirà ai ragazzi che sappiamo tutto e ci terranno sotto sorveglianza a vita.» Sembra illuminarsi mentre io stringo il foulard con cui mi sono raccolta i capelli in una coda alta.

Mi sistemo la frangetta con le dita e apro la porta seguita dalla rossa che la richiude dopo di noi a chiave.

«E se non troviamo nulla?» Chiede insicura. Sospiro. «Allora ricorreremo ai metodi estremi.» I suoi occhi chiari mi guardano preoccupati forse capendo i miei metodi.

L'unico modo per capire tutto, è andare dove tutto ciò è iniziato, quindi dove si riuniscono tutti i membri della banda. Non so dove, non so quando, ma un giorno gli troverò e quando lo farò, ci dovranno proprio spiegare che cosa combinano illegalmente. Girone di droga? Mafia? Commercio persone? Qualsiasi cosa, la verremo a sapere, statene certi. Non mi limiterò alle domande d'ora in poi, mi sono stancata di andare dietro di loro come un cagnolino buono e ubbidiente aspettando l'osso. No, non aspetterò più niente, se voglio una cosa la prenderò. Passerò direttamente ai fatti e se questo implica entrare con loro, allora lo farò, con o senza il loro permesso.

Entriamo nell'ascensore. Premo l'ultimo pulsante. Mavis infila le mani nelle tasche della felpa probabilmente di Aston. Sorrido istintivamente. «Cosa stavi facendo ieri con Aston sul tuo letto?» Chiedo mordendomi il labbro inferiore nel vederla arrossire. «N-Niente!» Squittisce lei.


Scocco la lingua contro il palato incrociando le braccia al petto. Mi volto verso di lei alzando un sopracciglio. Non resiste al peso del mio sguardo su di lei.

«Mi sono svegliata e non ti ho trovata. Al contrario, Ash era nel letto con me in pigiama che stava tremando di freddo.» Emetto un verso addolcito. «Si era svegliato. Abbiamo cominciato a parlare e poi...» Mi allungo verso di lei curiosa. «E poi?» La sprono io. «E poi ci siamo baciati.»

Inizio a saltellare sul posto. «VI SIETE BACIATI!!! CAPISCI!? Com'è stato? Cosa stavate per fare dopo!? Non dirmi che stavate per fare-» Mi tappa immediatamente la bocca mentre sorrido sotto il suo palmo e mi dimeno.

Still United (S.2) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora