[1.18]

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[AUTUMN]
ANDIAMO VECCHIO, DI' DI SÍ

«E sentiamo, chi sarebbe?» mi chiese scettico Kevin.

Mi stampai in faccia un grande sorriso. «Seymour Hillman, naturalmente!» dissi, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

«Il tizio del ristorante in centro?» domandò di nuovo ed io annuii «Ci stai prendendo in giro?!»

Axel si staccò dalla parete a cui era appoggiato, avanzando verso Mark. «Effettivamente non ha tutti i torti. Se non sbaglio conosceva tuo nonno, Mark. Penso che potremmo rivolgerci a lui» confermò.

«E non solo lo conosceva, era anche il suo beniamino» sorrisi trionfante, sapendo di aver catturato l'attenzione dei presenti. Infatti, in un battibaleno mi ritrovai tutti gli occhi puntati addosso. «Hillman era il capitano della leggendaria Inazuma Eleven» raccontai.

Gli occhi di Mark si illuminarono. «Che cosa? Autumn, dici sul serio?!». L'espressione sul suo volto non aveva prezzo. Era talmente felice che aveva un enorme sorriso stampato sul volto, come un bimbo.

«Sì. Seymour Hillman non solo era capitano della Inazuma Eleven, ma era anche un portiere. E indovina un po', la sua tecnica micidiale era proprio la Mano di Luce» aggiunsi.

«Tu come fai a sapere tutte queste cose?» Mark mi mise le mani sulle spalle cominciando a scuotermi «Ti prego, Autumn, raccontaci altro sulla Inazuma Eleven!»

Gli levai le mani con delicatezza, se avesse continuato ad agitarmi in quel modo avrei finito per vomitare. «Conosco Seymour Hillman da parecchi anni, ormai. Queste sono le uniche cose che so, mi dispiace...» spiegai. Mark mi prese per un braccio, trascinandomi fuori dalla scuola, diretti al ristorante dei Hillman, con tutto il resto della squadra al seguito. «Mark, manca ancora un po' all'orario di apertura» gli feci notare, ma lui se ne fregò altamente.

Spalancò comunque la porta, guadagnandosi una severa occhiata dal proprietario del locale. «Ehi, da quando in qua si entra senza permesso?! Sto ancora sistemando!» si lamentò l'uomo, intento a lavare alcuni piatti. «Oh, siete voi, i ragazzi della Raimon» disse, dopo averci visto entrare tutti uno dopo l'altro «Di cosa avete bisogno?»

«Di un nuovo allenatore» rispose Mark «Lei conosceva mio nonno, giusto? Deve per forza avere una grandissima esperienza, proprio ciò di cui noi abbiamo bisogno!» disse, appoggiandosi con le mani al bancone.

«Questo non è il posto per discorsi del genere» replicò lui, cominciando a riporre i piatti nella dispensa «Questo è un ristorante, non mi importa niente del calcio»

Mark, però, non sembrava intenzionato ad arrendersi. Strinse i pugni e continuò con la sua tattica di persuasione. «Mi è stato detto che giocavi nell'Inazuma Eleven, dove eri portiere e capitano, proprio come me!» esclamò con fierezza.

L'uomo lo guardò stupito, come se si chiedesse chi gli avesse detto una cosa del genere, ma poi notò anche la mia presenza. Feci un sorriso innocente, nella speranza che non si arrabbiasse troppo. «Autumn, non hai ancora perso il vizio di parlare troppo, eh?» borbottò lui.

«TE LO CHIEDIAMO PER FAVORE, SEYMOUR HILLMAN, DIVENTA IL NOSTRO ALLENATORE!» lo implorarono tutti in coro.

L'uomo cominciò ad affettare della verdura. «Non vedete che sto lavorando? Toglietevi dai piedi e lasciatemi in pace!» sospirò «E vi ho già detto che l'Inazuma Eleven è una squadra maledetta, che ha sempre portato sfortuna e guai»

«Non crederai di incantarmi con queste storielle, vero?!» borbottò Mark, offeso dal fatto che Hillman lo credesse un tale credulone.

Mi feci avanti, sedendomi su una sedia. «Avanti vecchio, di' di sì» lo incitai «Cosa ti costa? Tanto Mark non ti darà pace finché non accetterai»

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora