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[CANDACE]
MENO MALE CHE C'É AUTUMN

«Quindi tu credi che sia una specie di impostore?» mi chiese Nelly, mentre salivamo le scale che ci portavano al suo ufficio.

Annuii con vigore. «É sempre così sospetto...» constatai «credo che faccia la spia per conto di qualche squadra, magari per la Royal Academy. Insomma, deve esserci pur un motivo se nessuno è mai riuscito a batterli in quarant'anni, no?»

Lei sembrò rifletterci un attimo. «Può darsi, mi occuperò della faccenda» disse, ma poi la sua attenzione venne attirata da una lettera infilata sotto la porta «E questo cos'è?» la afferrò bruscamente, per poi aprirla e leggere il suo contenuto.

«Tutto bene, Nelly?» domandai, quando la vidi impallidire leggermente.

Le scosse la testa, facendo segno di diniego. «Candy, credo che i tuoi sospetti siano confermati» mi rispose, allungando verso di me il foglio per consentirmi di leggerlo.

Ciò che vidi scritto sul quel pezzo di carta mi fece raggelare il sangue nelle vene. Era una vera e propria denuncia nei confronti del professor Wintersea. In questa lettera, senza un mittente, veniva spiegato come il nostro adorato allenatore avesse sabotato i freni dell'autobus che ci avrebbe portato allo stadio per disputare la finale, in modo da impedirci di giocare la partita.

Ci precipitammo immediatamente al campo, dove la squadra si stava allenando. «Si è anche presentato all'allenamento, quello stronzo!» esclamò Nelly, non appena scorse la figura di quel lurido verme a bordo campo. «Segui il mio piano, Candy. Fingi innocenza» mi sussurrò, mentre con passo deciso si avvicinava all'uomo.

«Avete bisogno di qualcosa, signorine Raimon e Davies?» ci chiese cortesemente, con un sorriso che non fece altro che aumentare il mio desiderio di prenderlo a sberle.

Nelly si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi incrociare le braccia al petto. «Effettivamente sì, avrei una cortesia da chiederle, se non le arreco troppo disturbo» disse con tono zuccheroso.

«Non disturba affatto, signorina Raimon. Sono a sua completa disposizione» la elogiò lui, con il suo tipico fare da leccaculo.

«Oggi a me e a Candace è venuta in mente una cosa. Ci piacerebbe verificare le condizioni dell'autobus che useremo il giorno della finale» disse, per poi prendermi a braccetto «Sa, la mia amica è piuttosto paranoica, e io non vorrei rischiare di incappare in qualche imprevisto... non è che potrebbe per favore metterlo in moto?» domandò, sganciando la bomba.

La reazione di Wintersea non si fece attendere. Sgranò gli occhi e spalancò la bocca, mentre una serie di goccioline di sudore cominciarono a formarsi sulla sua fronte. «C-Cosa? L'autobus?» balbettò, attirando anche l'attenzione dei ragazzi in campo. «Lo farei molto volentieri, signorine, purtroppo però la mia patente non mi consente di condurre veicoli pesanti»

Vidi comparire sul viso di Nelly un'espressione pensierosa, come se non sapesse cosa replicare a quella che poteva essere una buona scusa, così decisi di intervenire. «Non si preoccupi» risposi, facendo un passo in avanti verso di lui «quello dove sorge la nostra scuola è un terreno privato, non è necessaria una patente di quel tipo. Per di più non si tratta di fare un viaggio Tokyo-Hokkaido, basta solo una decina di metri. O forse c'è qualche altra ragione per cui non vuole farlo?». Se il mio sguardo avesse potuto incenerire in quell'istante, al posto del nostro professore, ci sarebbe stato un mucchietto di polvere.

Lui si tamponò la fronte con un fazzoletto e, dopo un altro incitamento da parte di Nelly, finalmente cedette. Ci spostammo nel parcheggio, dove i vari autobus scolastici erano custoditi all'interno di alcuni garage. L'uomo salì sulla vettura, ma, quando Nelly gli disse di accendere il motore, lui esitò nuovamente. «Sembra che ci sia qualche problema con la batteria...» si giustificò «Chissà, forse è scarica»

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora