Peter Hale [TW]

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Immagina per @denisecoccinella
Spero ti piaccia 💚

Sto correndo per i corridoi dell'ospedale come un'eroina in un film romantico

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Sto correndo per i corridoi dell'ospedale come un'eroina in un film romantico.

Solo che non c'è musica di sottofondo, né luci soffuse.

C'è solo il mio cuore che batte all'impazzata e il ronzio dei neon.

Raggiungo la stanza 205, fermandomi per riprendere fiato.

Spingo la porta ed entro.

Eccolo lì, Peter Hale.

Anche con una gamba ingessata e la barba di due giorni, riesce a sembrare il protagonista di una rivista di moda.

O, più probabilmente, di un fumetto gotico.

-Stavi fuggendo da qualcosa?- domanda, un sorrisetto ironico che gioca sulle sue labbra.

-Solo dalla mia sanità mentale, da quando ti conosco- rispondo, sollevando un sopracciglio.

Peter ride, un suono basso e roco che sembra più adatto a un predatore notturno che a un paziente in ospedale -Eppure sei qui-

-Non sono sicura del perché- ammetto, avanzando di qualche passo -Forse mi piacciono le sfide impossibili-

-Oppure- dice lui, gli occhi che brillano di un'intensità che riesce a farmi sentire nuda -forse ti piaccio io-

Mi fermo, incrociando le braccia sul petto in un gesto di difesa -Non farmi ridere. Tu sei solo un lupo mannaro narcisista con un complesso di superiorità-

Peter inclina la testa, osservandomi come se fossi un enigma affascinante -E tu sei una ragazza testarda che pensa di potermi resistere-

-Ecco, vedi?- dico, facendo un gesto verso di lui -Questo è esattamente il motivo per cui non funziona tra noi. Sei insopportabile-

-Ammettilo, T/n ti piace-

-Non è vero- mento.

Il mio cuore mi tradisce, battendo un po' più forte ogni volta che lo guardo.

Peter allunga una mano, ed è come se tutto il mondo si restringesse fino a contenere solo noi due.

-Vieni qui-

Sospiro, arresa.

Mi avvicino a lui, sentendo il calore del suo corpo anche a pochi centimetri di distanza.

Mi prende la mano e la porta alle labbra, baciandola con una delicatezza sorprendente -Perché continui a combattere quello che proviamo?-

-Perché sono una pazza masochista- rispondo, la voce un po' tremante -E perché tu sei... tu sei Peter Hale-

-E questo dovrebbe significare qualcosa?- domanda, gli occhi che ora sembrano più morbidi, quasi supplicanti.

-Sí- sussurro -Significa che sei pericoloso. Per il mio cuore, per la mia mente-

-Ma sono anche quello che vuoi- conclude lui, e per la prima volta, sembra che la maschera del sarcasmo stia cadendo.

Non posso mentire.

Non a me stessa, non a lui -Sì, lo sei-

Ci guardiamo, e per un momento il tempo sembra fermarsi.

Mi alzo di scatto.

Le sue dita si stringono intorno al mio polso, tirandomi con una sicurezza che mi fa perdere l'equilibrio, fisico ed emotivo.

Inciampo leggermente, cadendo contro il suo petto.

-Attenta, non vorrei che ti facessi male- dice con un sorriso che è metà preoccupato e metà divertito.

Ironico, considerando che lui è quello con una gamba ingessata.

-Sei proprio un gentiluomo- ribatto, ma la mia voce tradisce un leggero tremolio.

Mi sto avvicinando troppo e, francamente, non sono sicura di poter ancora controllare la situazione.

Le sue labbra sono a pochi centimetri dalle mie.

Posso sentire il suo respiro caldo e il profumo leggero di menta.

Chissà, forse usa un dentifricio da supermercato come tutti noi comuni mortali.

Poi succede.

Le sue labbra trovano le mie in un bacio che è tutto tranne che dolce e delicato.

È fame, desiderio e una promessa non detta di qualcosa di più profondo.

La sua mano libera si muove lungo la mia schiena, disegnando percorsi invisibili che lasciano una scia di brividi.

Cerco di mantenere un minimo di dignità, ma chi sto prendendo in giro?

Mi aggrappo a lui come se fosse la mia unica ancora in un mare in tempesta.

Il mondo potrebbe esplodere fuori dalla finestra e io non lo noterei nemmeno.

Le sue labbra sono morbide, ma il bacio è ardente, una battaglia di volontà e di desiderio.

Sento la sua lingua che sfiora la mia, esplorando, assaporando, e mi sembra di sciogliermi come neve al sole.

Le sue dita si intrecciano nei miei capelli, tirando leggermente per inclinare la mia testa e approfondire il bacio.

E io? Beh, io mi lascio andare, ogni singola cellula del mio corpo urlando per di più.

Quando finalmente si stacca, entrambi ansimiamo leggermente, come se avessimo corso una maratona.

I suoi occhi brillano di una luce trionfante e, con un pizzico di autoironia, dice: -Vedi? Non era poi così difficile ammettere di essere attratta da me-

-Non montarti la testa, Hale- rispondo, cercando di recuperare il mio spirito combattivo -Questo non cambia niente-

-Se lo dici tu- sussurra, avvicinandosi ancora una volta -Ma io penso che cambierà tutto-

E forse, solo forse, ha ragione.

Immagina Multifandom² - Richieste Aperte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora