Lucifero [Spn]

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Sono in una stanza scura, sola

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Sono in una stanza scura, sola.

E sì, non esattamente per scelta.

Lucifero è qui, ovviamente. L’Arcangelo caduto, il Re delle tenebre, il peggior incubo dell’umanità… e, naturalmente, la persona più irritante che io abbia mai avuto la sfortuna di incontrare.

Lui sta lì, appoggiato alla parete con le braccia incrociate, un sorrisetto beffardo sulle labbra.

È sempre affascinante, con quei capelli spettinati e gli occhi che sembrano studiare ogni tua reazione.

Quando ci guardiamo, è come se sapesse ogni mio segreto, e non mi lascia mai dimenticare quanto questo lo diverta.

-Senti, Lucifero- sbotto, incrociando le braccia -Dove pensi di arrivare con tutto questo?-

Lui ride, un suono basso e melodico che mi fa venire la pelle d’oca -Oh, dolcezza, mi piace pensare che sia tu a voler arrivare da qualche parte con me-

Si stacca dal muro e si avvicina, lentamente, senza mai distogliere lo sguardo -Sei tu che mi hai evocato, o sbaglio?-

Vorrei rispondere, fare una battuta tagliente, ma sento il cuore che accelera e le parole mi restano incastrate in gola.

Lui si ferma a pochi centimetri da me, il suo profumo oscuro e pericoloso mi invade i sensi, e io cerco di non arrossire.

Ecco, è proprio questo che odio di lui: la sua capacità di farmi sentire vulnerabile.

Di farmi desiderare qualcosa che so benissimo di non poter avere.

-Non credo di averti evocato- rispondo finalmente, cercando di mantenere un tono freddo -Direi che sei tu che non sai startene al tuo posto-

Lucifero sorride, e c’è qualcosa di pericoloso in quel sorriso, come una lama affilata nascosta in una risata -Oh, ma io sto esattamente dove voglio stare. È solo che il mio posto, guarda caso, sembra sempre vicino a te-

La sua mano si solleva e per un istante mi sfiora una ciocca di capelli.

Il tocco è leggero, quasi etereo, eppure il mio cuore accelera e ogni cellula del mio corpo sembra svegliarsi.

Il suo dito segue lentamente il profilo del mio viso, e sento un brivido lungo la schiena.

Non dovrei volerlo così.

Dovrei ribellarmi, fare un passo indietro, ricordare a me stessa chi è.

Ma, per qualche ragione, non riesco a muovermi.

Lui sorride ancora, inclinando la testa, osservando la mia reazione come se fosse il più divertente dei giochi -Sai, c’è qualcosa in te che mi intriga, T/n. Un po’ di oscurità, un po’ di luce… mi piaci così, sospesa tra due mondi-

-Be’, scusa se non ho scelto un lato- Cerco di alzare il mento, di sembrare sicura di me, ma non so quanto ci riesca.

Lui ride di nuovo, e questa volta il suono è più morbido, quasi… affettuoso?

-Oh, io non ti biasimo. Credimi, il confine è dove accadono le cose più interessanti-

Mi fissa, e per un attimo il sarcasmo scompare dai suoi occhi.

C’è un’intensità lì che mi disarma, come se vedesse qualcosa in me che nemmeno io so di avere.

Ed è assurdo, ma sento una connessione con lui, come se fossimo legati da qualcosa di invisibile, di inevitabile.

La sua mano scende dal mio viso e si appoggia sul mio fianco, attirandomi a lui con delicatezza.

Il mondo intorno a noi sembra svanire, e so che dovrei fermarlo, che sto giocando con il fuoco, ma non posso farne a meno.

Non posso allontanarmi.

-Allora?- mi chiede, la sua voce bassa e graffiante -Sei davvero così immune al mio fascino, o stai solo fingendo?-

Lo guardo, cercando di mantenere una parvenza di controllo, ma so che non ci crede neanche per un secondo -Non sono immune- ammetto, e sento il mio viso arrossire -Ma questo non significa che tu abbia vinto-

Lui sorride, soddisfatto della mia risposta, e si avvicina ancora, le sue labbra sfiorano il mio orecchio e sento il suo respiro caldo contro la pelle -Ah, dolcezza… chi ha mai parlato di vincere?-

Prima che possa rispondere, sento le sue labbra sulle mie.

È un bacio lento, profondo, che mi toglie il respiro e mi lascia completamente vulnerabile.

Sento le sue mani che mi stringono, il suo corpo che mi avvolge, e tutto in lui sembra emanare potenza e pericolo.

È come baciare una tempesta, qualcosa di incontrollabile e, al tempo stesso, incredibilmente affascinante.

Le sue labbra sono morbide e insistenti, e io mi arrendo, lasciandomi trascinare in questo momento senza pensare alle conseguenze.

Ogni tocco, ogni respiro, è un richiamo all’oscurità, e io so che con lui nulla sarà mai semplice.

Eppure, in questo istante, non mi interessa.

Quando finalmente ci separiamo, sono senza fiato, e lui mi osserva con un sorriso compiaciuto, quel sorriso maledetto che mi ha sempre fatto impazzire.

-Vedi? Non è stato così male- sussurra.

Mi riprendo, cercando di mascherare il mio battito irregolare, e lo guardo con un sorriso ironico -Sei insopportabile. Non cambierai mai-

Lui ride, uno scintillio di divertimento nei suoi occhi -E tu, T/n, sei irrimediabilmente perduta. Ma credo che questo già lo sapevi-

Scuoto la testa, ma non posso fare a meno di sorridere.

Forse, alla fine, ha ragione.

Immagina Multifandom² - Richieste Aperte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora