Daryl Dixon [Twd]

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Daryl è steso sul letto, il viso premuto contro il cuscino, e io sono seduta accanto a lui, osservandolo in silenzio

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Daryl è steso sul letto, il viso premuto contro il cuscino, e io sono seduta accanto a lui, osservandolo in silenzio.

Sembra così… vulnerabile, in un modo che raramente lascia trasparire.

La sua espressione è stanca, quasi afflitta, e il mio cuore si stringe nel vederlo così.

È come se tutte le preoccupazioni e le battaglie combattute là fuori si riflettessero nei solchi sul suo viso, nella barba incolta e nelle linee che si formano tra le sopracciglia.

Non so cosa lo abbia reso così pensieroso stasera, ma mi sento inutile, impotente di fronte alla sua tristezza.

Non è uno che parla facilmente, Daryl, e io ho imparato a rispettare i suoi silenzi.

Tuttavia, quando lo vedo così, mi si stringe il cuore.

Poso una mano sulla sua spalla e la sento irrigidirsi per un attimo, come se stesse cercando di tenere tutto sotto controllo.

Nonostante tutto, mi lascia fare, non si ritrae.

Inizio a muovere piano la mano lungo il suo braccio, come per trasmettergli un po' di calore, come se il contatto potesse lenire almeno un po' del peso che sembra portare addosso.

-Vuoi parlarne?- sussurro, anche se dentro di me so già che probabilmente scuoterà la testa e tornerà nel suo guscio.

E infatti, eccolo lì, il solito Daryl.

Scuote leggermente la testa senza nemmeno aprire gli occhi, un piccolo sospiro che tradisce più stanchezza di quanto lui stesso voglia ammettere -Non c’è niente da dire- mormora, la voce bassa.

Sospiro a mia volta e, senza pensarci, mi allungo per passargli una mano tra i capelli.

È un gesto che raramente mi concedo con lui, sapendo quanto sia riservato e poco abituato a questo tipo di tenerezze.

Ma stasera non riesco a trattenermi.

Lui apre gli occhi, quelli splendidi occhi scuri che mi fissano come se stesse cercando di leggermi dentro.

Per un attimo penso di essermi spinta troppo oltre, ma poi lui si rilassa e lascia che le mie dita gli accarezzino la testa.

È un gesto semplice, quasi intimo, ma che significa tutto.

-Sai… non devi portare tutto il peso sulle tue spalle- dico piano, cercando di mantenere la voce ferma nonostante il nodo che sento in gola -Ci sono anch’io qui, Daryl. Non devi fare tutto da solo-

Non risponde subito, ma vedo una lieve contrazione della mascella.

È come se stesse combattendo una battaglia interna, come se le mie parole avessero toccato un punto che preferirebbe non esplorare.

Mi fa male vederlo così, e vorrei potergli dire che non ha bisogno di essere forte tutto il tempo.

Che può concedersi di essere vulnerabile, almeno con me.

Dopo un lungo silenzio, finalmente parla, quasi in un sussurro: -Non voglio che tu ti preoccupi… non per me-

Mi si spezza il cuore un po’ di più.

Ha passato così tanto tempo a proteggere gli altri, a mettere se stesso in secondo piano, che ora non riesce nemmeno ad accettare che qualcuno possa preoccuparsi per lui.

-Ma mi preoccupo- rispondo senza esitazione, cercando il suo sguardo -Mi preoccupo perché ti voglio bene, perché… perché sei importante per me... Perché ti amo-

Questa volta vedo che qualcosa in lui si scioglie.

I suoi occhi si fanno più morbidi, come se stesse lasciando cadere una delle sue tante barriere.

Mi guarda con un’intensità che mi fa venire i brividi, come se quelle poche parole avessero finalmente sfiorato una parte di lui che nessun altro ha mai toccato.

Lentamente, si solleva un po’ e si gira su un fianco per guardarmi meglio.

Una mano scivola verso la mia, intrecciando le nostre dita, e il calore del suo tocco mi fa sentire al sicuro, amata.

Nessuno sa esprimere con il silenzio quello che Daryl riesce a trasmettere con un solo sguardo.

-T/n…- mormora, con quella sua voce ruvida e sincera -Io… non so cosa farei senza di te-

Eccola lì, la verità che raramente riesce a dire a voce alta, ma che per una volta ha trovato il coraggio di confessare.

Sorrido piano, e senza dire altro, mi avvicino a lui, posando la testa contro il suo petto, sentendo il suo cuore battere sotto di me.

Rimaniamo così per qualche secondo, avvolti in un silenzio che non ha bisogno di essere riempito di parole.

Poi, alzo lo sguardo verso di lui e, senza davvero pensarci, mi sporgo per baciargli la guancia.

Lui mi guarda, sorpreso, ma non si muove, come se avesse paura di spezzare il momento.

Allora, prendo un respiro profondo e, con la mano ancora intrecciata alla sua, mi avvicino di nuovo, sfiorando le sue labbra con le mie in un bacio dolce e lento.

Quando ci separiamo, rimango lì, con la testa appoggiata contro il suo collo, lasciando che il mio respiro si mescoli al suo.

Chiudo gli occhi, lasciando un ultimo bacio delicato sulla sua pelle, e sento le sue braccia stringermi un po’ di più, come a dirmi che per lui sono il suo porto sicuro.

Immagina Multifandom² - Richieste Aperte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora