Patrick Jane [The Mentalist]

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Spero ti piaccia 💚

Siamo seduti nel salone della casa dei parenti della vittima, un’aria di sofferenza e diffidenza che permea ogni cosa

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Siamo seduti nel salone della casa dei parenti della vittima, un’aria di sofferenza e diffidenza che permea ogni cosa.

Io con la mia solita professionalità, Jane con il suo sorrisetto enigmatico, a metà tra l’essere simpatico e insopportabile.

Siamo nel bel mezzo dell’interrogatorio, e io tento di mantenere la calma mentre uno dei familiari, la zia della vittima, racconta la sua versione dei fatti con tono incerto.

Jane, invece, è seduto comodamente sul divano, un braccio appoggiato allo schienale, rilassato come se stesse guardando la sua serie TV preferita.

Quando, ad un tratto, la zia dice qualcosa che mi lascia di sasso.

-Beh, è chiaro che lui non aveva mai veramente intenzione di lasciare la città- dice con tono deciso.

Io resto interdetta.

Questa è la stessa cosa che Jane mi aveva detto appena ieri in ufficio, ma io avevo scosso la testa, convinta fosse un’ipotesi assurda.

E lui, ora, mi lancia uno sguardo che dice tutto, le labbra incurvate in quel sorriso compiaciuto e divertito.

Gli brillano gli occhi come a un bambino al quale hanno appena dato ragione dopo un lungo litigio.

-Non dire nulla- gli sibilo sottovoce, anche se so benissimo che è inutile.

-Oh, non direi nulla nemmeno sotto tortura- replica con un sorrisetto, alzando le mani come a dichiarare la sua innocenza.

E poi aggiunge, in un bisbiglio così basso che solo io riesco a sentire: -Ma è bello avere ragione, non trovi?-

Scuoto la testa, cercando di nascondere un sorriso.

Perché lo odio quando ha questo atteggiamento, davvero, ma non posso fare a meno di provare una sottile soddisfazione nel vederlo così… be’, così lui.

Finalmente finiamo l’interrogatorio e ci dirigiamo verso l’auto.

Mentre sto per afferrare la maniglia del lato guidatore, lui mi supera con la velocità di un fulmine, apre la portiera e si siede al posto di guida.

Alza lo sguardo verso di me e mi sorride, trionfante.

-Jane, esci da quella macchina- gli dico, incrociando le braccia.

-Oh, ma che gentile. Era da tanto che non mi sentivo così desiderato- dice lui, con quell’aria volutamente adorabile.

Mi fissa per qualche secondo, occhi blu che brillano di una luce giocosa, come se fosse del tutto immune alla mia intenzione di strangolarlo.

Poi fa una smorfia quasi dolce, e sospira -Dai, T/n. Concedimi il piacere di guidare. Mi farò perdonare-

-Perdonare per cosa?- sbuffo, salendo comunque in macchina e chiudendo la portiera con un colpo secco.

Lui ride, mentre mette la cintura -Per averti fatto ammettere che, ogni tanto, potrei avere ragione-

Alzo gli occhi al cielo, ma dentro di me mi rendo conto che il mio disappunto è più che altro una posa.

Lo osservo mentre accende il motore e si concentra per qualche istante sulla strada, con quel mezzo sorriso che fa sembrare ogni parola che dice una promessa non detta.

-Non è detto che tu abbia ragione, magari è solo una coincidenza- rispondo, cercando di non cedere del tutto.

Ma Jane mi lancia un’occhiata di traverso, come se sapesse esattamente cosa mi passa per la testa, e sorride in modo quasi… sdolcinato?

È una dolcezza strana, una che maschera bene dietro il suo sarcasmo e l’aria da uomo enigmatico, ma io la colgo, come se ci fosse qualcosa di non detto tra di noi.

-Allora chiamala coincidenza, se ti fa stare meglio- mormora.

Poi, senza mai staccare gli occhi dalla strada, aggiunge in un tono quasi tenero: - Ma a me basta sapere che sei qui accanto a me, T/n. Questo è tutto ciò di cui ho bisogno-

Io lo guardo, improvvisamente senza parole, e lui fa un sorrisetto compiaciuto, come se sapesse esattamente l’effetto che mi ha appena fatto.

Avrei mille risposte sarcastiche pronte, eppure non riesco a pronunciarne nemmeno una.

Alla fine, lascio cadere la testa contro il sedile e sorrido, rendendomi conto che forse, in fondo, l’unica cosa giusta che ha detto davvero… è questa.

Immagina Multifandom² - Richieste Aperte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora