Patrick Jane [The Mentalist]

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Siamo nell'ufficio di Lisbon, seduti uno accanto all’altro, cercando entrambi di sembrare innocenti

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Siamo nell'ufficio di Lisbon, seduti uno accanto all’altro, cercando entrambi di sembrare innocenti.

Beh, io cerco di sembrare innocente, ma Patrick, come al solito, sta sfoderando quella sua faccia da angioletto consapevole, con il sorriso sornione e la testa leggermente inclinata, come se stesse per fare una delle sue battute.

Non fa altro che guardarmi di sottecchi, divertito, e io mi sforzo di mantenere la calma, anche se sento già le guance che iniziano a scaldarsi.

Lisbon ci osserva, con le braccia incrociate e quello sguardo indagatore che usa quando vuole farci sentire sotto pressione.

E devo dire che ci riesce.

Poi, dopo un lungo silenzio, si schiarisce la voce.

-Allora- dice, alzando un sopracciglio -voglio solo mettere le cose in chiaro. So che c’è qualcosa tra voi due-

Non riesco a trattenere un sobbalzo, ma Patrick resta impassibile.

Anzi, sul suo viso compare un sorrisetto ancora più compiaciuto, come se questa fosse la conferma di qualcosa che sapeva già.

Lisbon sospira, come se stesse parlando a due adolescenti, e continua.

-Non è un problema, visto che tu non sei un poliziotto, Jane. Però vi consiglio di continuare ad essere discreti. Il CBI non è esattamente il luogo ideale per... certe cose-

Patrick annuisce, apparentemente serio, ma nei suoi occhi c’è quella scintilla che non promette niente di buono -Certe cose?- ripete con un’aria da finto ingenuo, e io trattengo a stento un gemito.

Perché deve sempre complicare tutto?

Lisbon lo fulmina con lo sguardo, e io abbasso la testa per nascondere un sorriso -Non fare finta di non capire, Jane. Siete avvisati. Ora, potete andare-

Patrick si alza, gli occhi che brillano di divertimento, e fa un leggero inchino prima di uscire.

Io lo seguo, cercando di mantenere un’espressione neutra, ma sento il suo sguardo su di me mentre attraversiamo il corridoio.

Finalmente, quando siamo fuori dall’ufficio, tiro un sospiro di sollievo e lo guardo con un misto di imbarazzo e irritazione.

-Non potresti, che ne so, comportarti come una persona normale, almeno una volta?- sbotto sottovoce.

Lui sorride, gli occhi che ridono, e alza le mani in segno di resa -Oh, ma io sono perfettamente normale. È solo che non mi dispiace far sapere a Lisbon che mi stai rubando il cuore-

Mi limito a scuotere la testa e ad allontanarmi per andare a prendere un tè.

Mi serve qualcosa di caldo per calmare i nervi.

Prendo una tazza, verso l’acqua calda e apro una bustina di tè, cercando di concentrarmi solo su quel piccolo rituale, mentre mi ripeto che non posso permettere a Patrick di farmi perdere la testa.

Ancora.

Non dopo l’avvertimento di Lisbon.

Sento una presenza alle mie spalle e, prima che possa girarmi, due braccia si avvolgono attorno alla mia vita.

Il profumo familiare di Patrick mi circonda, e un brivido mi percorre la schiena mentre lui mi attira a sé.

Il suo respiro mi sfiora il collo, caldo e leggero, e in un attimo sento le sue labbra appoggiarsi proprio lì, in un bacio lento e delicato.

-Patrick...- mormoro, cercando di mantenere la voce ferma, anche se le mie gambe sembrano improvvisamente fatte di gelatina -Devi smetterla. Lo sai che Lisbon ci sta tenendo d’occhio-

Lui ride piano, un suono profondo e morbido che mi fa venire la pelle d’oca -Oh, T/n, sei così adorabile quando fingi di essere preoccupata-

Mi volto per guardarlo, il viso a pochi centimetri dal suo, e lo fisso negli occhi, cercando di mantenere una certa dignità.

Ma lui mi sorride in quel suo modo disarmante, inclinando leggermente la testa, e non riesco a trattenere un sospiro.

-Allora?- chiede, con quel tono leggero e suadente che riesce a scardinare ogni mia difesa -Vieni a cena con me, stasera?-

Sento il battito del mio cuore accelerare, e mi rendo conto che sono completamente perduta.

Non c’è verso di dirgli di no, e lui lo sa.

Sa esattamente che basta un suo sguardo, un sorriso, un tocco, per farmi crollare.

E questa consapevolezza, nel modo in cui mi guarda, rende il tutto ancora più irresistibile.

Sorrido, finalmente arrendendomi, e annuisco -Va bene, ma non pensare di cavartela facilmente, Patrick Jane-

Lui ride e si avvicina ancora, i suoi occhi che brillano di divertimento e dolcezza -Prometto che sarò discreto… più o meno- Poi mi bacia di nuovo, questa volta sulle labbra, e mi ritrovo a rispondere con tutta la passione che ho cercato di reprimere.

E per un attimo, il mondo si ferma.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 05 ⏰

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