Patrick Jane [The Mentalist]

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Sono in pausa pranzo, finalmente un attimo di tregua

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Sono in pausa pranzo, finalmente un attimo di tregua.

Mi sono rifugiata su una panchina del parco dietro l’ufficio, sperando in qualche minuto di pace.

Ma no, non poteva durare.

Lo sento avvicinarsi prima ancora di vederlo, il tipico fruscio leggero dei suoi passi, e poi eccolo lì, Patrick Jane, con un cono gelato in mano e quell’espressione innocente.

-Ah, eccoti- dice, come se mi stesse cercando da ore.

-Jane, sei consapevole che esistono limiti di decenza, vero?- sbuffo, mentre lo guardo prendere posto sulla panchina accanto a me.

Lui scrolla le spalle, noncurante, e dà un leccata al gelato, con un sorriso beato che farebbe sciogliere anche il cuore di una pietra -Volevo solo condividere un po’ di dolcezza- replica, fingendo innocenza.

-Condividere o infastidire?- domando, incrociando le braccia e osservandolo con aria di sfida.

Lui mi guarda con quegli occhi azzurri, un lampo di malizia che brilla sotto la superficie -Non posso fare entrambe le cose?-

Mi ritrovo a sorridere nonostante tutto.

È come un’arma a doppio taglio: ogni volta che riesco a stuzzicarlo, lui trova il modo di ribaltare la situazione e farmi divertire.

E adesso, con quel cono in mano e quell’aria da ragazzino, è il perfetto esempio di chi sa esattamente come farsi perdonare ogni capriccio.

-Ok, e cosa dovrei fare? Guardarti mentre mangi il gelato?- chiedo, fingendo irritazione.

Ma so che la mia espressione mi tradisce.

-Beh, potresti provare a prenderne un po’, ma non sarà facile- mi risponde con un sorrisetto provocatorio, sollevando il cono all’altezza della mia bocca per poi allontanarlo subito, di qualche centimetro.

-Sei davvero insopportabile- mormoro, avvicinandomi un po’ di più, fingendo di volerci provare.

Jane mi osserva con quel suo sguardo concentrato, e per un attimo, mi dimentico completamente del gelato.

Mi sta fissando come se fossi l’unica persona nel parco, nel mondo intero.

E io, idiota che sono, sto lì, ferma a osservare il modo in cui le sue labbra si curvano in un sorriso.

Poi fa qualcosa che non mi aspetto: prende un po’ di gelato con il dito e me lo avvicina alla bocca -Vuoi un assaggio?- chiede, sussurrando, come se stesse proponendo un segreto.

Lo fisso per un secondo, senza parole.

Eppure, invece di rispondere, decido di assecondarlo.

Avvicino le labbra al suo dito, sentendo il gusto dolce e fresco del gelato sulla mia lingua.

Ma non è solo il gelato.

È quel sorriso, quel modo di guardarmi, che mi fa venire voglia di sciogliermi come quel cono sotto il sole.

Quando il suo dito si allontana, mi rendo conto che il suo sguardo è cambiato.

Non è più divertito, non è più giocoso.

È intenso, come se stessi osservando qualcosa che non capisce del tutto… o forse qualcosa che aveva sempre sperato di trovare.

Sento il cuore battere più forte, e per un attimo sono sicura che anche lui lo senta.

-Jane…- sussurro, quasi senza rendermene conto.

Lui non dice nulla.

Si avvicina, piano, come se stesse aspettando un segnale, un permesso.

E quando finalmente le sue labbra sfiorano le mie, sento come se tutto si fermasse, come se il mondo intero fosse diventato silenzioso.

È dolce, il sapore del gelato che si mescola con il calore del bacio, un bacio lento.

Quando ci separiamo, lui mi guarda con quel sorrisetto che adoro e odio allo stesso tempo.

-Beh, direi che valeva la pena condividere, no?- sussurra, con una luce giocosa negli occhi.

Immagina Multifandom² - Richieste Aperte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora