Jasper Hale [Twilight]

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Immagina per 4anne_whincester
Spero ti piaccia 💚

Sono le dieci del mattino e sto parcheggiando la mia macchina davanti alla residenza dei Cullen

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Sono le dieci del mattino e sto parcheggiando la mia macchina davanti alla residenza dei Cullen.

Bella mi ha invitato a passare una giornata con lei e il suo nuovo clan di amici dalla pelle diafana e gli occhi dorati.

Non posso certo tirarmi indietro.

Tra l'altro, Edward non mi sembra poi così male, anche se potrebbe darsi una calmata con quel suo sguardo da “so tutto io perché leggo nella mente”.

Suono il campanello e la porta si apre quasi immediatamente.

E lì, appoggiato alla porta come se fosse la cosa più naturale del mondo, c'è Jasper Hale.

Sguardo penetrante, capelli biondi disordinati in modo affascinante e un sorriso accennato che sembra dire "so qualcosa che tu non sai".

Probabilmente è così, visto che può sentire le mie emozioni.

-Buongiorno- dice con quella voce che suona come velluto -Entra, T/n-

-Sì, grazie- Cerco di non sembrare troppo imbarazzata mentre passo accanto a lui, ma fallisco miseramente.

Entriamo in quella che sembra una sala riunioni per vampiri di lusso.

Alice mi saluta con un abbraccio, mentre Bella mi lancia un sorriso complice.

-Jasper, ti andrebbe di preparare un caffè per T/n?-chiede Bella.

-Con piacere- risponde lui, facendo strada verso la cucina.

Lo seguo, cercando di non inciampare nei miei stessi piedi.

Osservo Jasper mentre prepara il caffè con una grazia e una precisione quasi ipnotica.

È incredibile come anche fare una semplice tazza di caffè possa sembrare una performance quando è lui a farlo.

-Sei sempre così metodico?- chiedo, cercando di rompere il ghiaccio.

O forse sarebbe meglio dire il granito, dato che Jasper sembra scolpito in marmo.

Lui sorride, un sorriso che fa battere il cuore un po' più veloce -Diciamo che è una delle mie tante qualità-

-Modesto, vedo-

-Solo realistico- Mi porge la tazza di caffè -Zucchero?-

-Grazie, senza-

Ci sediamo al tavolo della cucina, e io prendo un sorso di caffè.

Perfetto, ovviamente.

-Non ti stanchi mai di essere così perfetto?- Gli chiedo, a metà tra il serio e l'ironico.

Jasper ride piano -Non direi di essere perfetto, T/n. Ho le mie battaglie-

-Oh sì? Tipo quale? La battaglia di non sembrare troppo affascinante mentre prepari il caffè?-

-Sai, posso sentire le tue emozioni- dice, il suo sguardo che si fa un po' più intenso -E sono... interessanti-

Arrossisco -Interessanti? Tipo come?-

-Tipo... curiose, affascinate, forse un po' nervose- Si sporge leggermente in avanti -Ma soprattutto, sono autentiche. Ed è raro incontrare qualcuno di così genuino-

Non so cosa rispondere.

Forse dovrei fare una battuta, alleggerire la tensione.

Ma non riesco a smettere di guardarlo negli occhi -E le tue emozioni? Cosa provi in questo momento?-

Jasper sembra ponderare la domanda -Provo un misto di curiosità e attrazione. E... qualcosa di più che non riesco a definire. Ma è piacevole-

Il mio cuore batte all'impazzata.

Mi avvicino a lui, quasi senza rendermene conto.

Il suo sguardo si fa ancora più intenso, come se stesse leggendo ogni mio pensiero.

Le mie labbra si avvicinano alle sue e, prima di poter riflettere su ciò che sto facendo, lo bacio.

Le sue labbra sono sorprendentemente morbide, fredde come una brezza invernale ma incredibilmente invitanti.

Il bacio inizia con dolcezza, un tocco leggero che cresce in intensità.

Sento le sue mani che si posano delicatamente sui miei fianchi, la presa sicura ma non invadente.

Il suo respiro, sebbene inesistente, sembra sincronizzarsi con il mio, creando una connessione che va oltre il fisico.

Il mondo intorno a noi sembra svanire.

Tutto ciò che esiste è questo momento, questo bacio che trasmette una miriade di emozioni: desiderio, tenerezza, curiosità.

Quando ci stacchiamo, i suoi occhi mi scrutano con una profondità che mi lascia senza fiato.

-Wow- mormoro, ancora un po' stordita.

Jasper sorride, il suo sguardo pieno di calore -Non avrei potuto dirlo meglio-

-Scusami, è stato...- Inizio, ma lui mi interrompe, alzandosi e porgendomi una mano.

-Non devi scusarti. Anzi, ti va di fare una passeggiata?- chiede, il tono leggero ma gli occhi ancora brillanti di emozioni.

Annuisco, prendendo la sua mano -Sì, mi piacerebbe-

Usciamo insieme, mano nella mano, e mentre camminiamo nel giardino dei Cullen, sento che questo potrebbe essere l'inizio di qualcosa di straordinario.

E tutto è iniziato con un semplice caffè.

Immagina Multifandom² - Richieste Aperte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora