Thomas Shelby [PB]

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Immagina per V1t0r14BP
Spero ti piaccia

La luce soffusa della stanza filtra attraverso la porta socchiusa, e mentre mi avvicino, posso vedere Thomas riflesso nello specchio

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La luce soffusa della stanza filtra attraverso la porta socchiusa, e mentre mi avvicino, posso vedere Thomas riflesso nello specchio.

I suoi capelli scuri sono leggermente disordinati, le sue sopracciglia corrucciate danno vita a una espressione che è tutto tranne che serena.

Indossa una camicia bianca, ma i bottoni sembrano lottare contro il suo corpo, sembra quasi che la stoffa stia cercando di scappare da lui.

Il suo sguardo è fisso, serio e teso mentre fuma una sigaretta, il fumo danzando nell'aria come se avesse vita propria.

La sua mascella è serrata, segno di una frustrazione che potrei notare anche a distanza.

In linea di massima, è l'incarnazione di un uomo che ha il mondo sulle spalle, e, naturalmente, non ha bisogno di ulteriori problemi, figuriamoci di quelli legati alla sua camicia.

Decido di entrare, spingendo delicatamente la porta.

-Hai bisogno di aiuto con quei bottoni?- chiedo, cercando di rompere il ghiaccio.

Thomas si volta, sorpreso, e mi lancia uno sguardo che tradisce una mescolanza di irritazione e gratitudine.

-Non è affar tuo- mormora, anche se la sua voce è meno dura di quanto ci si potrebbe aspettare.

Mi avvicino, i miei passi silenziosi sul pavimento di legno.

Inizio a sbottonare la camicia con delicatezza, i miei movimenti lenti e precisi.

La tensione nell'aria è palpabile; sembra quasi che l'intero mondo si sia fermato mentre lui fissa il suo riflesso.

È strano come, nel silenzio, possa emergere un'intimità che mai avrei previsto.

Le sue spalle, larghe e forti, sembrano portare il peso di mille segreti non detti.

Quando termino di sistemare i bottoni, noto che il suo respiro si è fatto un po' più regolare.

-Scusa- inizia a dire, rompendo il silenzio -se ho… se sono stato brusco. Non è con te che sono arrabbiato-

Non ho bisogno di sentire di più.

I suoi occhi, grigi come l'acciaio, raccontano una storia di frustrazione e battaglie interne.

Lo fisso, e per un momento il mondo sembra scomparire -Thomas- dico piano -va tutto bene. Lo sai, giusto? Si risolverà tutto. Come sempre-

Lui annuisce, ma non posso fare a meno di notare la scintilla di dubbio nei suoi occhi.

Finisce per distogliere lo sguardo, e in quel momento, presa da un impeto di coraggio, mi avvicino ancora di più.

Le mie labbra si poggiano dolcemente sulle sue, spero che il piombo della sua tristezza possa schiarirsi, anche solo per un attimo.

È un bacio fermo, ma delicato; le sue labbra sono calde, e il sapore del fumo di sigaretta si mescola alla dolcezza di un momento condiviso.

La sua reazione è immediata.

Le sue mani si posano sui miei fianchi, forte ma aggraziato, come se non volesse lasciarmi andare mai più.

Il comportamento di Thomas, di solito così riservato e controllato, ora sembra farsi più vulnerabile in questo abbraccio.

Quando ci stacchiamo, il silenzio è di nuovo carico di significato -Grazie- sussurra, quasi incredulo.

-Non ti preoccupare. Siamo una squadra, Shelby- rispondo sarcastica, alzando le sopracciglia.

Ma il mio cuore batte forte, e spero che la mia leggerezza possa scavare nei suoi pensieri pesanti, per portarlo verso una luce, anche piccola.

E con un sorriso, gli faccio cenno di non lasciar cadere i suoi pesi.

-Andiamo, Thomas. Facciamo la guerra a quel mondo che ti rende così arrabbiato. Ma non sei solo: hai me. E ricorda, io non scappo di certo davanti a una camicia ribelle-

-D'accordo-

Abbottono l'ultimo bottone e gli sistemo il colletto.

Sorrido.

Lui sorride a sua volta.

Mi giro di spalle, il mio riflesso è lì che mi fissa.

Sto per distogliere lo sguardo quando il mento di Thomas si posa sulla mia spalla.

-Sei bellissima- mormora contro il mio collo -E anche se non lo pensi sempre é vero-

Mi posa le mani sui fianchi e mi fa voltare di nuovo verso di lui.

Si sporge verso di me e le nostre labbra si incontrano.

Mi passa una mano tra i capelli.

Lo sento sorridere contro le mie labbra.

La sua mano si posa sulla mia guancia, disegnando forme concentriche.

Poggia la sua fronte alla mia e sospira -Sarà meglio che vada-

Annuisco.

-Ci vediamo stasera, d'accordo?-

-Si- confermo.

-Bene-

-D'accordo- ribatto.

Annuisce poi mi bacia di nuovo, velocemente, prima esce dalla stanza.

Immagina Multifandom² - Richieste Aperte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora