Pov Max
Sbattei le palpebre un paio di volte, strizzando gli occhi per l'accecante luce proveniente dall'esterno.
Quel momento in cui ci si sveglia e non si ha la più pallida idea di che giorno sia, la data, l'ora, persino il luogo.
Era già tanto che avessi ben in mente il mio nome.
Ma a riportarmi alla realtà fu un pianto che conoscevo molto bene, seguito dalla voce di Isabel che mi fece sorridere.
Se non fosse per lei probabilmente ora starei in un centro di sanità mentale con gravi problemi.
Mi alzai, sentendomi abbastanza stordito ed a passi lenti raggiunsi la stanza del mio piccolo amore.
"Ma come mai piangiamo?" domandai con voce ancora roca dal sonno mentre mi avvicinavo a loro due.
"Massi! Massi!" esclamò James, smettendo all'istante di piangere.
Iniziò a dimenarsi tra le braccia di Is mentre allungava le mani verso di me, sorrisi ampiamente, rubandolo dalle braccia della mia migliore amica per mangiarlo di baci.
"Piccolo ti abbiamo svegliato?" domandò Is con il suo solito tono preoccupato.
"No, mi ero appena svegliato quando questo cucciolo ha deciso di piangere, ha fame?" chiesi, accarezzando la chioma bionda di James.
"Gli ho appena dato da mangiare ed ha il pannolino pulito quindi era solo capriccioso perché gli mancavi" spiegò, facendo una linguaccia al bimbo che al momento era troppo impegnato a sbavare sulla mia maglietta.
"Ah, l'ho sentito dire 'mamma' nel sonno" mormorò, stringendosi nelle spalle ed annuii sospirando.
Non erano episodi frequenti ma capitava che dicesse 'mamma', nelle prime settimane qui lo aveva fatto spesso, ora accadeva raramente ma abbastanza mentre dormiva.
Ma non posso farci nulla, come posso spiegare ad un bambino di due anni che non rivedrà mai più la sua mamma? Colei che con tanto amore l'ha cresciuto per due anni interi.
Lei che ha voluto tenere questo bambino nonostante tutti le avessero consigliato di abortire.
Se lo avesse fatto io non avrei qui tra le braccia questa creaturina bellissima e non posso che ringraziarla di questo immenso dono che mi ha fatto.
Sentii il telefono squillare dall'altra stanza e sbuffai, sapendo già chi fosse.
"Tu vatti a riposare che hai due occhiaie" ordinai ad Is che mi guardò contrariata, pronta a ribattere ma la fermai sul tempo.
"Dico davvero, gli stai dietro da chissà quante ore di fila, ti amo per questo ma ora sono sveglio e ci sto io con lui, tu vai e non discutere" dissi, avvicinandomi a stamparle un bacio sulla guancia.
"Ti voglio bene!" urlai, camminando di fretta per afferrare il telefono con ancora il piccolo in braccio.
Afferrai il telefono al volo e premetti il tasto verde.
"Pronto?"
"Signor Howard" disse il mio avvocato dall'altra parte del telefono.
"Novità?" domandai subito, puntando gli occhi a quelli azzurri e curiosi di James, così simili ai miei.
"Beh, effettivamente sì" rispose, mettendomi subito in allerta.
Andai a sedermi sul letto, dandomi alcuni secondi per prepararmi psicologicamente ad ogni buona o cattiva notizia.
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Keep Me Safe
Teen FictionTre anni sono passati dalla pubblicazione di 'There you'll be' il libro di Christian Scott per sua madre Rachel Whitie Scott. Cosa sarà cambiato? Sequel di 'Everywhere where I am there you'll be'. STORIA A TEMATICA OMOSESSUALE.