Pov Christian
"Aiden non osare addormentarti! Ho guidato fin qui con gli occhi mezzi chiusi, è già tanto se non ho sbandato con l'auto. Devo svegliarmi" sbottai al telefono, ottenendo un lamento dall'altra parte.
"Chris dai, sono le due. Domani ho lavoro" piagnucolò, causandomi una piccola smorfia.
"Beh anche a me piacerebbe essere con te nel letto, piuttosto che qui" replicai mentre entravo all'ingresso di un supermercato, aperto ventiquattro ore su ventiquattro.
La colpa, se così poteva essere definita, era della biondina di mia sorella che non si faceva scrupoli in quanto gravidanza ormoni, usandoci a suo piacimento.
"Ma se ha le voglie già da ora, cosa dovremmo fare esattamente quando sarà incinta?" osservai, camminando tra le varie corsie ovviamente vuote.
Ero dell'idea che solo i fuggitivi e i viaggiatori si fermassero a fare spese nei supermercati di notte ma quel luogo, seppur inquietante a causa delle luci al neon fredde e un'annoiata donna di colore che si limava le unghie in cassa, dava un senso di tranquillità.
Cioccolato bianco, ecco cosa stavo cercando a naso per aria, passando lo sguardo da uno scaffale all'altro.
Come un miraggio, lo individuai e senza esitazione, afferrai un paio di barrette, pronto per avviarmi alla cassa.
"Christian?"
Mi bloccai nel sentire il richiamo di una voce che a primo impatto, non riconobbi.
Mi voltai, trovandomi davanti Andrew con una barretta di cioccolato tra le dita, esattamente come me.
"Insolito a quest'ora" osservai, guardandolo con un certo scetticismo.
Scrollò le spalle, ricordandomi qualcosa che avevo momentaneamente dimenticato.
"Sono appena uscito dal locale e avevo voglia di dolce per cui" spiegò, oscillando la barretta di cioccolato.
"Anche tu vedo""Oh no, queste sono per mia sorella. È una lunga storia che mi porta qui in piena notte, infatti devo proprio correre. Gustati il cioccolato e buonanotte" dissi frettolosamente, concedendogli un piccolo sorriso.
"Buonanotte anche a te" rispose un poco assorto in chissà quali pensieri.
Probabilmente quello che avevo io, ovvero tornare a casa e dormire.
Mi accompagnò silenziosamente alla cassa, dove mi offrii senza accettare repliche di pagare anche la sua barretta mentre la cassiera ci fissava sempre più annoiata.
"La prossima volta ti offro un caffè e non voglio sentire scuse!" obbiettò, una volta fuori dal supermercato.
L'aria era gelida ma il piacevole silenzio compensava il freddo pungente.
"Va bene, va bene. La prossima volta un caffè" gli concessi, alzando le mani in segno di resa.
Raggiungemmo le nostre rispettive macchine e mi bloccai prima di aprire la portiera.
"Buonanotte di nuovo e copriti bene. Si gela" sospirai, formando una nuvoletta di vapore nell'aria.
"Seguirò il consiglio, mammina" mi derise, in tutta risposta alzai il dito medio, causandogli una risata.
"Notte Chris!" esclamò poco prima che potessi entrare in aiuto e mettere in moto verso casa.
Dopo quei sei o sette minuti in macchina, il sonno era tornato più violento di prima.
Chiusi la portiera, giurando a me stesso che la prossima volta, avrei mandato Derek a congelarsi le chiappe.
Silenziosamente rientrai in casa, sospirando di sollievo nel sentire il calore dei riscaldamenti.
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Keep Me Safe
Teen FictionTre anni sono passati dalla pubblicazione di 'There you'll be' il libro di Christian Scott per sua madre Rachel Whitie Scott. Cosa sarà cambiato? Sequel di 'Everywhere where I am there you'll be'. STORIA A TEMATICA OMOSESSUALE.