Capitolo 95

2.3K 188 16
                                    

Pov Jonathan



Socchiusi gli occhi, sospirando, le labbra di William non mi davano pace, posandosi sulla mia pelle sensibile, baciandomi con dolcezza, rendendomi sempre più impaziente.

Dal polpaccio, salirono lungo la gamba, soffermandosi sull'interno coscia, dove indugiarono, succhiando porzioni di pelle, lasciando dei segni, che mi avrebbero ricordato quella serata.

Le mie dita giocavano con i suoi capelli neri, stringendoli e accarezzandoli, il mio labbro inferiore scomparì tra i denti e un altro sospiro sfuggì dalla mia bocca, mentre la sua lingua saliva e evitava intenzionalmente il membro bisognoso di attenzioni.

Affondò sull'ombelico, proseguì sul petto, giungendo ad un capezzolo, che inglobò, inumidendolo di saliva e succhiandolo appena.

"Baciami" mormorai, quasi pregandolo, tirandogli i capelli, per attirarlo a me e nutrirmi della sua bocca e del suo respiro.

Serrai le palpebre, schiudendo le labbra, lasciando che la sua lingua cercasse la mia, coinvolgendola in una danza erotica, mentre i suoi fianchi spingevano contro i miei, facendo strusciare i membri duri uno, sull'altro.

Mugolai, prima di mordergli il labbro inferiore e succhiarlo, tirò via la testa, alzandosi con il busto, sostenendosi sulle ginocchia, tra le mie gambe. Afferrò con decisione le cosce, portandosele attorno al bacino e curvai le labbra in un sorriso, mentre le agganciavo, sentendo la punta turgida del membro premere contro la mia apertura, già lubrificata dal suo seme.

"È l'ultima?" domandai in un sussurro divertito, spingendo il sedere verso il suo sesso, accogliendone la punta.

Strinse le dita attorno alle mie cosce e con una spinta mi penetrò del tutto, issandomi verso la testiera del letto, su cui allungai le mani, aggrappandomi.

"È l'ultima" confermò a fiato corto, iniziando a muoversi lentamente stavolta, per allungare il tempo dell'amplesso, l'ultimo prima delle due settimane di astinenza, antecedenti al matrimonio.

Avevo perso il conto di quante volte mi aveva posseduto quella notte, in più stanze della casa, in più posizioni, finendo su quel letto che ormai raccontava di noi.

Una sua mano si chiuse attorno al mio membro, massaggiandolo lentamente e lo guardai dritto negli occhi azzurri, oscurati dal desiderio, sorridendogli, sentendo ogni centimetro della sua carne dura scivolare, ora più velocemente, dentro e fuori.

"Stringimi" mormorò rocamente, gemendo quando le pareti calde si avvolsero maggiormente attorno alla sua erezione.
"Jonathan.. Cristo, mi fai impazzire" tirò la testa all'indietro, contraendo i muscoli degli addominali e dei bicipiti ad ogni spinta.

"Vieni qui.. Amore" sussurrai, allungando le mani verso i suoi avambracci, facendo pressione per attirarlo a me e subito mi sovrastò, travolgendomi con un bacio.

"Non riuscirò a resistere due settimane senza questo" parlò in modo sconnesso sulle mie labbra, respirando a fatica, accentuando i movimenti, colpendomi nel punto di maggior piacere.

Gemetti a labbra spalancate, conficcando le unghie sulle sue spalle muscolose, assecondandolo, volendo di più.
"Pensa a ciò che mi farai dopo due settimane" sussurrai al suo orecchio, per poi succhiargli il lobo e mordicchiarlo.
"A quanto sarò stretto.."

Un ringhio animale uscì dalla sua gola e in un colpo, uscì e affondò in me brutalmente, facendomi gridare a pieni polmoni.
E lo fece ancora e ancora, fin quando il mio membro si tese al limite e schizzò tra i nostri ventri, spinse nuovamente, sbattendo il bacino contro il mio sedere e finalmente mi riempì di nuovo di lui, nel profondo.

Keep Me SafeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora