Capitolo 97

2.3K 182 17
                                    

Pov Max



Isabel spalancò la porta e la richiuse alle spalle, andando a buttarsi con la solita poca grazia su uno dei divanetti presenti nella stanza, trovandosi addosso gli occhi allibiti di Jonathan.

"Cosa cazzo ci fai qui?! Dovresti essere a sistemare i fiori!" urlò fuori di sé, in tutta risposta la mora inarcò un sopracciglio per poi sbuffare.

"Calmati principessa, ancora non sono arrivati" rispose, ottenendo l'effetto contrario.

"Sono in ritardo! Oddio! Non posso sposarmi, non posso, non posso sposarmi senza fiori! Chi si sposa senza fiori? Non posso!"

Sospirai per l'ennesima volta, allentando il nodo alla cravatta, quella giornata non sarebbe mai finita, ne ero certo!

"Jonathan tesoro calmati, ti stai trasformando in una sposa isterica" tentai con un tono dolce, venendo fulminato dagli occhi dorati.

"Lui è una sposa isterica, se non avessi visto il suo coso penzolante di persona, direi per certo che ha la vagina!" esclamò Isabel, non appoggiando l'idea di rabbonirlo in modo dolce e in fondo, come darle torto, se era più di una settimana che si comportava in quel modo.

Ma Jonathan sembrò ignorarci, tornando alle sue paranoie e borbottii, alternati a urli che ci fecero sussultare.

"E se arrivo là e sbaglio la pronuncia delle parole?!" esclamò d'un tratto, l'espressione di puro panico in volto.

Era un peccato vederlo così bello, stretto nel suo smoking blu notte, con i capelli perfettamente acconciati e poi la faccia da psicopatico.

"Pensa piuttosto a non sbagliare nome"

Ci voltammo entrambi a guardare Isabel, la quale si nascose dietro il proprio calice.
"Lo so, questa battuta era pessima! Ma cazzo, ci stai portando all'esasperazione" tentò di difendersi, ottenendo un lamento frustrato.

"Siete inutili! Dove sono gli altri due sposati?" si lamentò come un bambino, sedendosi su uno dei divani, riferendosi a Aiden e Eric.

"A badare ai bambini, insieme a Ines" risposi acidamente, guardandolo male.
"E comunque siamo stati noi due a sorbirci la tua vita amorosa dall'inizio alla fine, bel ringraziamento!"

Jonathan accettò volentieri un bicchiere d'acqua da Isabel e per poco non si strozzò, quando si rese conto che non si trattava di acqua.

"Vodka?!" sbottò dopo aver ingoiato, non aveva scelta se non voleva sporcare il suo completo.

"O quella o ti saresti beccato un tacco in fronte" borbottò Isabel, bevendo un altro sorso del suo drink.

Stranamente, Jonathan sembrò ammutolirsi e bere la bevanda in silenzio, contemplando chissà quali pensieri.

Non potei che pensare alla prima volta che lo avevo incrociato per strada, con gli occhi lucidi, il peso della solitudine e la voglia di scappare dal mondo.

Ricordai i baci che ci eravamo scambiati, gli sguardi d'intesa, le nottate passate a soffrire per due amori impossibili.

Ed ora, il ragazzino dagli enormi occhioni dorati e i capelli biondo cenere si stava sposando, coronando il suo sogno, con un uomo che stravedeva per lui.

Nascosi gli occhi lucidi fuori dalla finestra mentre Jonathan usciva dal suo mondo per parlare di nuovo, stavolta senza urlare.

"Vi siete pentiti di avermi accettato?" mormorò, sporgendo di poco il labbro inferiore.

"Dopo cinque anni, non è un po' troppo tardi per chiederlo?" osservò Isabel e dal tono che aveva usato, potevo giurare che fosse sul punto di piangere, per i miei stessi pensieri.

Keep Me SafeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora