Pov Jonathan
"Questa sarà la cena più disastrosa nella storia di tutte le cene!" esclamai a gran voce, spalancando la porta che dava direttamente sulla cucina in casa di Max.
Portai una mano al colletto della camicia, che mi stava pungendo da tutte le parti e puntai lo sguardo verso i miei due migliori amici, sgranando gli occhi.
L'una era in camicia da notte, con i capelli legati e un barattolo di gelato in mano, invece l'altro in tuta e una maglietta sbavata dal bambino che teneva in braccio.
"Ma che cazzo ci fate ancora così?" sbottai, indicando il loro abbigliamento discutibile.
"Mi avevate detto per messaggio che eravate stati invitati anche voi! Facciamo tardi così e ho assolutamente bisogno del vostro sostegno!" aggiunsi esasperato."Sì, ma avevamo dato per scontato che capissi, non fosse il caso che ci andassimo. Non ho nessuna intenzione di vedere la coppietta felice e per lei è fuori discussione" spiegò con un tono duro, non tanto per sé quanto per proteggere Isabel.
Ma ciò non sminuì la fitta che avvertii nell'essere trattato in quel modo.
Sospirai, appoggiando entrambe le mani sul bordo del tavolo, per resistere all'impulso di passare le dita tra i capelli e rovinare il lungo lavoro di un'ora.
"Capisco. Mi dispiace" scrollai le spalle e feci per allontanarmi e andarmene, venendo bloccato però dalla voce di Isabel.
"Hai il colletto messo male" osservò, alzandosi dallo sgabello per raggiungermi.
Allungò le mani verso la mia camicia e sistemò il colletto nel verso giusto, tant'è che sospirai di sollievo, non sentendo più quel senso di orticaria.
"Dove hai preso questo bel completo?" domandò incuriosita dal mio abbigliamento e non era stata l'unica a stupirsi di ciò.
"Tessa mi ha noleggiato una marea di abiti cosicché trovassi il tipo perfetto da indossare al matrimonio" risposi, alzando gli occhi al cielo.
Più il matrimonio si avvicinava, più Tessa sembrava un'isterica pazza.
Annuì debolmente alle mie parole, senza nessuna osservazione o battuta e capii che era ora di andarmene da lì.
"Buona serata" conclusi, girando i tacchi e uscendo.
Pov Christian
"Ora che siamo soli" iniziai, guardandomi attorno e notando il corridoio vuoto.
"Mi spieghi che cazzo era quella scena con Eric, ieri?"Un sorriso tra il malizioso e il divertito, ombreggiò le sue labbra che inumidì prima di rispondermi.
"Vedi, forse lui non mi ama più ma ho dimostrato ad entrambi, che il suo corpo è ancora attratto dal mio" disse, scrollando le spalle.
Non potei che scoppiare a ridere davanti alla sua presunzione.
"Sei un egocentrico del cazzo per questo ti adoro!" esclamai, dandogli una pacca sulla spalla.
Proprio in quel momento, intravidi Derek uscire dalla sua stanza e ne approfittai per raggiungerlo.
"Scusa devo andare a fare la ramanzina al ragazzino" spiegai a Ryan, prima di lasciarlo solo.
"Ma come siamo eleganti" osservai, squadrando il suo corpo stretto in dei pantaloni di stoffa lucidi e una camicia candida.
"Che vuoi Christian?" sbottò, con tutto il suo caratterino acido, provocandomi di proposito.
"Nulla, soltanto dirti di comportarti bene" risposi, infilando le mani nelle tasche.
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Keep Me Safe
Teen FictionTre anni sono passati dalla pubblicazione di 'There you'll be' il libro di Christian Scott per sua madre Rachel Whitie Scott. Cosa sarà cambiato? Sequel di 'Everywhere where I am there you'll be'. STORIA A TEMATICA OMOSESSUALE.