Capitolo 9

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Pov Christian





"Derek.." mormorai come se fosse tutto un sogno dal quale mi sarei svegliato, facendolo sparire dai miei occhi.

Tre anni, era il tempo che non metteva piede a Dover, lontano da casa, dalla sua famiglia.

Lo avevamo inseguito un po' in giro per il mondo ma lui non era mai ritornato a casa.

Erano circa quattro mesi che non lo vedevo ed ogni volta sembrava più cresciuto della precedente.

Ogni secondo di più un uomo.

"Non mi abbracci?"

La sua voce mi sbloccò dallo stato di shock in cui ero entrato e il suo sorriso appena accennato, mi scaldò il cuore.

Non mi resi conto di aver teso le braccia verso di lui fino al momento in cui non sentii il mio petto contro il suo e le sue forti braccia attorno al mio collo.

"Sei qui, sei veramente tu" mormorai, lasciandomi invadere dal profumo che portava addosso, uguale al mio.

Affondai una mano tra i suoi capelli scuri, lasciandomi sfuggire una maledetta lacrima da un'occhio.

"Sei qui, sei qui" ripetei incapace di dire altro.

Mio fratello, tutto ciò di cui avevo bisogno era lì tra le mie braccia, l'unico luogo dove doveva essere.

"Mi mancavi Christian da morire, mi dispiace per il matrimonio io sarei dovuto essere lì" disse, spostando di poco il viso per guardarmi.

Fissai quelle iridi scure e non potei che sorridere di nuovo nel vederle dopo tanto tempo dal vivo.

"Dimmi che sei qui per rimanere un bel po' altrimenti ti picchio, poi ti abbraccio e ti picchio di nuovo" lo strinsi nuovamente a me, non avendone abbastanza di quel contatto.

"Mh tre mesi sono abbastanza?"

Sgranai gli occhi a quelle parole e lo scostai bruscamente dal mio corpo, afferrandolo per le spalle.

"Dici sul serio?!" sbottai e quando lo vidi annuire con un sorriso non potei trattenere un urlo di pura gioia.

"Io ti amo brutto stronzo!" esclamai, prendendogli il viso tra le mani per coprirlo di baci.

Sentii dei passi dietro le mie spalle e poi la voce di Aiden esclamare sorpreso.
"Derek!"

Il mio fratellino si staccò da me per raggiungere Aiden con un'espressione dispiaciuta.

"Mi dispiace tanto di non essere venuto al matrimonio" mormorò, salutando mio marito mentre io afferravo le quattro valigie che erano rimaste sul vialetto per portarle dentro.

"Non preoccuparti, è bello averti qui" rispose, lanciandomi un'occhiata da 'sono felice che tu sia felice' ed al momento non potevo essere più felice di così.






**



Passai la birra al mio ometto, fissandolo per l'ennesima volta da quando era arrivato.

Dopo che la zia lo aveva mangiato di baci per due ore alla fine, ero riuscito a rubarmelo per tenerlo tutto per me.

"Ancora non ti ho chiesto come mai tre mesi" dissi, rompendo quel silenzio che si era andato a creare.

Scrollò le spalle, alzando le spalle e portò la bottiglia alle labbra, bevendo un sorso.
"Calcio mercato e altre cose così, mi hanno detto di andare e farmi una vacanza per riposare e nulla eccomi qua dalla mia famiglia"

Keep Me SafeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora