Capitolo 8

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Pov Ines






Mi feci largo tra la folla di persone che correvano, trascinando i bagagli da una parte all'altra dell'aeroporto.

Luoghi così affollati non mi piacevano, spesso mi ero ritrovata spintonata o bloccata.

Trascinavo la mia valigia, sentendola più pesante del solito e non a causa dei miei vestiti ma dei problemi e delle decisioni di cui mi dovevo occupare.

Diedi per scontato che fosse Christian a essere venuto a prendermi, essendo l'unico a cui avevo avvertito del mio ritorno.

Ma quando vidi un cartello con la scritta 'Miss Scott' ed alzai lo sguardo, trovando gli occhi verdi di mio cognato, sorrisi ampiamente correndo ad abbracciarlo.

"Ehi principessa allora? Com'era Parigi?" domandò mentre mi teneva stretta a sé.

"Bella ma mi mancava casa" risposi sinceramente, inspirando il suo odore che sapeva di lui ma anche di Christian e decisamente di casa.

Appena toccai con i piedi terra, mi spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio, lasciando che Aiden prendesse la valigia.

"Pensavo di trovare Chris" ammisi, iniziando a camminare accanto a lui verso l'uscita.

Con la coda dell'occhio lo vidi sospirare e ciò non preannunciava nulla di buono.

"Sai già di Ryan, beh Christian gli sta accanto praticamente sempre e con sempre intendo dire proprio sempre" spiegò e il modo in cui marcò la parola 'sempre' mi fece capire che lo stava trascurando.

Aspettai di salire in macchina prima di riprendere il discorso.

"Sai com'è Chris da quando Derek non è qui, sfoga il suo istinto da fratello con Ryan. Se una cosa simile fosse successa a Derek, lui starebbe facendo lo stesso e quando capita, lascia da parte il resto del mondo" dissi, pensando che questo ragionamento non stava in piedi secondo nessuna logica ma conoscevo abbastanza mio fratello da saperlo.

"Sì ma io non sono il resto del mondo, sono suo marito"

Quella risposta mise a tacere tutti i miei tentativi di giustificarlo.

Aveva perfettamente ragione, Chris non era più un ragazzino ed Aiden il ragazzo di turno.

"Tu come stai?"

Si voltò a lanciarmi un'occhiata prima di riportare l'attenzione alla strada davanti a sé.

"Apparte Christian intendi? Boh non lo so.
Eric mi ha cercato più volte e abbiamo più o meno avuto una conversazione ma ce l'ho a morte con lui, sia per ciò che ha fatto a Ryan, al modo in cui l'ha lasciato e tutto ma soprattutto perché mi ha escluso dalla sua vita.
Noi ci siamo sempre raccontati tutto, supportati a vicenda, siamo migliori amici dall'asilo e ora cosa siamo? Io l'avrei aiutato, gli avrei consigliato, ci sarei stato per lui e invece mi ha messo da parte.
E in tutto ciò mio marito non aiuta affatto" disse velocemente come se quelle cose le stesse tenendo dentro da tempo.

"Scusa per lo sfogo" aggiunse dopo un lungo sospiro e scossi la testa energicamente.

"No, assolutamente sai che io sono qui e se hai bisogno puoi sempre contare su di me" affermai con un sorriso, notando che fossimo appena arrivati nel viale di casa.

"Grazie piccola ma sei appena arrivata, non credo tu abbia bisogno di lamentele" replicò, parcheggiando l'auto davanti alla villa Scott.

In realtà avevo proprio bisogno di quello, di sentire i problemi degli altri per non pensare ai miei.

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