Pov Christian
Eravamo lì da quelle che mi sembravano ore eppure saranno state solo decine di minuti.
Eric ed Aiden continuavano a conversare senza sosta da bravi migliori amici mentre io mi sentivo estraniato dai loro discorsi, gli occhi puntati ad Andrew che neanche si scomponeva alle mie continue occhiate.
Non sapevo neanche cosa dire o fare o perché lo stessi fissando con così tanta insistenza come a volerci capire qualcosa.
Seguii attentamente i suoi movimenti, la sua mano che andò ad infilarsi nella sua tasca, il pacchetto di sigarette che tirò fuori insieme all'accendino ed infine, lo vidi alzarsi per dirigersi in quello che sembrava un balcone.
Le mie gambe a quel punto scattarono in piedi, pronte a seguirlo.
Raggiunsi il balcone e mi bloccai a pochi passi dietro di lui, osservando la nuvola di fumo grigio che si espandeva nell'aria davanti a sé.
"Sei qui per darmi un pugno?"
Risentii la sua voce dopo quelli che erano anni e non potei fare a meno di sorridere nel trovare il sarcasmo e la sfacciataggine di sempre.
"Non posso dire che tu non lo meriti" risposi, andando ad affiancarlo sulla ringhiera.
"Probabilmente hai ragione ma non si sceglie di chi ci si innamora, no?"
Appuntai mentalmente la sua risposta, sul controbattere non era affatto cambiato.
"Come te la passi Andrew?" mi ritrovai a domandare, non dando risposta alla sua domanda.
Erano vere le sue parole ma questioni come il tradimento, non le mandavo giù.
"Me lo chiedi dopo anni?" ribatté e la sua irritazione nel calcare la parola 'anni' fu abbastanza visibile.
"Beh.." iniziai a dire, fermandomi di colpo.
Le mie labbra si schiusero più volte e si richiusero, non sapendo più cosa rispondere.
Puntai lo sguardo alla sua sigaretta ancora a metà e la vidi cadere nel vuoto al di sotto del balcone, mentre gli occhi scuri come la notte si posavano su di me in attesa di una risposta.
"Ho scoperto molto dopo che Eric era il marito del tuo migliore amico, nonché ex" disse lui, notando probabilmente il mio mutismo.
Ma quello lo sapevo già, non avevo mai raccontato a nessuno di Ryan al liceo, non mi stupiva quello, mi incuriosiva il modo in cui mi stava trafiggendo con lo sguardo come se avesse qualche sorta di conto in sospeso con me.
Evidentemente era così, ero sparito tornandomene a casa da mio padre senza dirgli nulla, lo avevo abbandonato senza un saluto ed ignorato tutti i tentativi che aveva fatto di cercarmi.
Lo avevo visto alla festa del diploma e non ci avevo scambiato neanche una parola.
Poi il nulla per anni, fino ad adesso.
"So che non potevi sapere di Ryan" confermai, sentendomi ancora in soggezione dal suo sguardo.
"Sai è buffo, il mio ragazzo ha come ex marito il tuo migliore amico ed ha come migliore amico, tuo marito.
Buffo come tutto mi porta a te, Christian Scott il ragazzo irraggiungibile, ero la tua puttana prima ed adesso sono una puttana che ha rovinato un matrimonio e per qualche strano scherzo del destino, in qualche modo, ci sei sempre tu di mezzo" sputò quelle parole con una calma snervante."Hai qualcosa da dirmi ed io sono venuto apposta per farmela dire e prendermi le mie colpe se necessario, ero un ragazzo, lo eravamo entrambi ma io ero un casino su due gambe, mi ricordo come ti trattavo" ammisi, sentendo la testa affollarsi di ricordi, alcuni quasi nauseanti per la freddezza che usavo con tutti.
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Keep Me Safe
Teen FictionTre anni sono passati dalla pubblicazione di 'There you'll be' il libro di Christian Scott per sua madre Rachel Whitie Scott. Cosa sarà cambiato? Sequel di 'Everywhere where I am there you'll be'. STORIA A TEMATICA OMOSESSUALE.