Pov Christian
"Dio mio, ancora non ci credo! Speriamo che mi somigli!" esclamai, continuando ad abbracciare Ines, la quale rideva e piangeva nello stesso momento.
"A beh, se iniziamo così saranno nove lunghi mesi" replicò, asciugandosi il viso.
"Saranno in ogni caso nuove lunghi mesi. Quel cosino è uno Scott, per cui irascibile di natura" aggiunse Isabel, facendomi annuire in accordo.
"Essere incazzati ci rende ancora più belli. Fa parte del nostro fascino!" replicai, puntando lo sguardo al ventre ancora piatto.
"Potrebbe essere femmina" assottigliò gli occhi Ines, puntandoci un dito contro.
Io e Isabel ci scambiammo un'occhiata per poi scrollare le spalle.
"Nah" dicemmo all'unisono."Sarà un bel maschietto di nome Har - No, non lo dico! Lo tengo per mio figlio! Vado a dirlo ad Aiden, così facciamo pace!" esclamai, afferrando la giacca e le chiavi per poi correre fuori.
Sicuramente avrebbe messo da parte l'ascia di guerra per la bellissima notizia, così doppiamente felice mi misi alla guida verso il suo ufficio.
Parcheggiai l'auto davanti la rosticceria, sapendo di non trovare posto a quell'ora, sotto il palazzo.
Slacciai la cintura e un attimo prima che potessi scendere, qualcosa attirò la mia attenzione con la coda dell'occhio.
Mi voltai di scatto, paralizzandomi d'un tratto.
Era Aiden quello che rideva a un tipo che gli stava a pochi centimetri di distanza?
Rimasi a fissarli col cuore che batteva sul petto, quasi volesse uscire e sgretolarsi.
Non era possibile.Eppure sembravano così intimi, perché io non lo conoscevo?..
"Non farti prendere dal panico" mormorai a me stesso.
Aiden non era capace di farmi del male, Aiden non sarebbe andato con qualcuno per ripicca, Aiden mi amava punto.
Ma non riuscii a evitare che le lacrime mi pungessero gli occhi quando il ragazzo si avvicinò al suo viso, accarezzandolo con una mano.
Strinsi le mani al volante, schiacciando la schiena contro il sedile e sospirai inutilmente. Quando misi in moto le lacrime già rigavano il mio volto.
Doveva esserci una spiegazione, Aiden era incapace di ferirmi.
Pov William
"Sei sicuro di voler tornare così presto in palestra?"
Lanciai un'occhiata verso Jonathan mezzo nudo, poggiato con la spalla allo stipite della porta, un'espressione rilassata e i capelli scombinati dal sesso che avevamo appena finito di fare e a causa del quale, ero in ritardo.
"Cosa dovrei fare confinato in casa?" replicai, cercando dappertutto le chiavi dell'auto.
"Stare con me" affermò e il mio sguardo si addolcì, corsi verso di lui e raggiunsi le sue labbra morbide per baciarle dolcemente, stringendo il suo corpo.
Non avevo avuto modo di coccolarlo abbastanza e per come si stava spalmando addosso a me, capii che era proprio ciò di cui aveva bisogno.
"Rimarrei con te ogni secondo della giornata amore ma ora che la palestra mi appartiene, ho più lavoro di prima. Se mi riempio di cose da fare, non penso e credo sia meglio così" sussurrai, affondando una mano sui capelli biondo cenere alla nuca per accarezzarli, facendolo mugolare.
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Keep Me Safe
Teen FictionTre anni sono passati dalla pubblicazione di 'There you'll be' il libro di Christian Scott per sua madre Rachel Whitie Scott. Cosa sarà cambiato? Sequel di 'Everywhere where I am there you'll be'. STORIA A TEMATICA OMOSESSUALE.