Capitolo 43

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Pov Christian




"Grazie ragazzi per avermi fatto salire qui" disse Max, dai sedili posteriori.

"Scherzi, era ovvio che venissi con noi" replicò Aiden, al mio fianco.

Quella serata, a mio avviso, si preannunciava come il più grande epico e bellissimo disastro della storia e le mie sensazioni, difficilmente sbagliavano.

"Nessuno vuole stare in macchina o da qualsiasi altra parte con loro" aggiunsi, riferendomi al mio amato cugino e a quella sottospecie di fidanzato.

Non che avessi qualcosa contro Sebastian, un bellissimo e dolcissimo ragazzo, il suo unico difetto, era quello di stare accanto alla persona sbagliata.

Il poverino ancora non se ne era reso conto, non era colpa sua ma di quel idiota, che non voleva ammettere a sé stesso la verità.

"Scusa, forse sono troppo indiscreto Max ma tu ami ancora Derek?"

Non potei che sorridere divertito alla domanda appena posta da Eric, dietro il mio sedile.

Nell'auto calò il silenzio più tombale, accompagnato solo dal suono del motore acceso.

Non udì risposta ma potevo mettere la mano sul fuoco che avesse abbassato lo sguardo e annuito tristemente.

Ma come aveva messo in difficoltà il biondino, qualcuno doveva mettere in difficoltà lui.

"E tu Eric, ami ancora Ryan?" chiesi, alzando lo sguardo allo specchietto, attraverso il quale incrociai il suo, sorpreso e titubante.

Potevo sentire addosso gli occhi inferociti di Aiden ma non me ne curai molto.

"Oh per l'amor del cielo. Eric non rispondere e smettetela con queste domande o vi mando nell'auto con Derek e Sebastian!" sbottò infine, mio marito.

"Cazzo questa sì che è una minaccia" replicai, lasciandomi andare in una risata che coinvolse tutti.

Finalmente raggiungemmo il locale, dove la moretta aveva iniziato il suo primo giorno di lavoro e dove anche Andrew, si esibiva come ballerino.

Avevamo deciso di andare tutti per fare supporto ad Isabel ma il gruppo ormai era spezzato, mancavano ben quattro persone all'appello.

Ma ognuna di loro aveva i propri motivi per non stare insieme a noi, nonostante la cosa mi scocciasse.

Era un bene che Ryan non fosse nei paraggi, mi sarei sentito in colpa ad andare in un locale senza di lui perché lì, vi era il tipo che gli aveva rubato il marito.

Scesi dalla macchina, ci ritrovammo davanti una scena nauseante ma dolorosa per qualcun altro.

"La smettete? Qui siamo deboli di stomaco" ottenni l'attenzione di Derek e Sebastian che si staccarono da quello che era un bacio senza fine.

I miei occhi scattarono verso Max, il quale aveva la faccia da cucciolo ferito e imprecai raggiungendolo.

"Ehi bel biondino, sei libero?" circondai le sue spalle con un braccio e sorpassammo tutti quanti, per dirigerci verso l'entrata del locale.

Notai il suo minuscolo sorriso e gli pizzicai di proposito una guancia.

"Non frequento uomini sposati, mi dispiace" rispose e sgranai gli occhi, portandomi una mano in pieno petto.

"Così mi ferisci Howard!"

"Sei un idiota" replicò, stavolta con un sorriso più divertito e spontaneo.

"Ricordi quando non ti sopportavo? Adesso sei una delle mie persone preferite invece" aggiunse, facendo ridere me.

"Non preoccuparti, anche io non mi stavo molto simpatico all'epoca"




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