Pov Ines
Afferrai la mia borsa a tracolla, poggiandola sulla spalla e con i libri stretti al petto, uscii dall'aula nella quale avevo avuto la mia ultima e stancante lezione.
Spesso gli orari dell'università mi portavano a giornate con una sola ora di lezione ad altre con minimo otto ore, tra i più svariati corsi.
Inoltre a breve, sarebbero iniziati gli esami e Jonathan non sarebbe più stato l'unico ad essere sommerso dallo studio.
A proposito di Jonathan, pensai.
Portai una mano al bordo della manica della mia camicetta leggera e la alzai appena per scoprire l'orologio da polso su cui lessi velocemente l'ora.
L'esame sarebbe ufficialmente finito tra cinque minuti scarsi, così mi affrettai a percorrere il corridoio e scendere le scale per raggiungere il giardino del campus, dove avrei aspettato Jonathan alla solita fontana.
Una volta raggiunta la panchina non persi tempo a sedermi e poggiare in malo modo la borsa carica di libri.
Sospirai, lasciando vagare lo sguardo verso tutto il campus dove svariati gruppetti di studenti, sedevano tranquillamente sull'erba a studiare chissà quale materia o semplicemente ad oziare.
Il bel tempo lo permetteva e nella posizione in cui ero il sole mi colpiva direttamente in viso, irradiandomi una sensazione di caldo.
Allungai le mani alla mia tracolla per frugare nella tasca anteriore alla ricerca di un elastico per i capelli.
Fortunatamente lo trovai subito e non persi tempo a legare la chioma bionda in una coda alta, sospirando di sollievo non appena una leggera folata di vento, colpì la pelle del mio collo scoperto.
Riabbassai lo sguardo alla borsa, richiudendo la tasca che avevo aperto quando qualcosa si parò davanti a me, mettendomi in ombra.
Alzai lo sguardo ormai certa fosse Jonathan ma le mie aspettative crollarono nel momento in cui ebbi davanti un completo sconosciuto.
Un ragazzo che forse avevo visto di sfuggita o addirittura frequentavamo qualche corso insieme.
Nonostante fossi popolare, ovviamente per il mio cognome, mi ero isolata da tutti, la maggior parte delle persone qui non mi piacevano affatto.
Avevo già i miei stupendi amici e di quelli falsi, che volevano la mia compagnia per il mio nome e non per ciò che ero, non ne avevo bisogno.
Per questo motivo parlavo con tutti ma non entravo in confidenza con nessuno.
"Ines Scott" esordì con un cenno di capo mentre rimanevo nella mia impassibile confusione.
"Proprio io, tu sei?" domandai, con un sorriso tirato e solo d'educazione.
"Angel Blaw" si presentò senza nessuna stretta di mano o altro.
Il suo nome non mi era nuovo, avevo già sentito parlare di lui o meglio avevo sentito le ragazze parlare di lui.
Di quanto fosse bello ma irraggiungibile e quanto non desse corda a nessuno, essendo un tipo solitario.
Il che mi fece inevitabilmente pensare al motivo per cui era venuto a parlarmi.
"La tua fama ti precede" continuò e dovetti trattenermi per non alzare gli occhi al cielo.
"Dipende di quale fama parli" risposi con una scrollata di spalle, concedendomi di osservarlo meglio.
Oggettivamente era un bel ragazzo, abbastanza alto, lineamenti del viso duri ma ben delineati, i capelli scuri sparati in diverse direzioni e gli occhi grigi, penetranti.
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Keep Me Safe
Teen FictionTre anni sono passati dalla pubblicazione di 'There you'll be' il libro di Christian Scott per sua madre Rachel Whitie Scott. Cosa sarà cambiato? Sequel di 'Everywhere where I am there you'll be'. STORIA A TEMATICA OMOSESSUALE.