Capitolo 66

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Pov Ines







Fissai Angel, seduta a gambe incrociate sul suo letto, con un'espressione divertita mentre camminava avanti e indietro, sbuffando come un toro inferocito e borbottando parole sconnesse.

"Allora chi è la fortunata?" domandai, ottenendo finalmente la sua attenzione.

Dopo quel mezzo bacio, credevo che saremmo finiti ad un qualcosa che ci avrebbe portato a pentirci ma fortunatamente, dentro di lui, era scattato qualcosa che lo aveva spinto a bloccarsi.

E avevo l'impressione che il suo blocco fosse dovuto a qualche cotta segreta.

Sgranò gli occhi grigi, ora improvvisamente espressivi come mai li avevo visti e ciò mi fece ridacchiare ancora più divertita.

"Non fraintendere, tu sei fantastica in ogni modo e io credevo di farcela ma no, cazzo no!" sbottò, passandosi le mani tra i capelli, come un disperato.

Reclinai la testa di lato, osservando quel strano ragazzo così impassibile ma che si stava mangiando l'anima in quel momento, per una persona.

Già, l'amore porta a diventare in modi impensabili.

"Angel, non è un problema. Anzi, probabilmente se fosse accaduto, saremmo finiti col non essere più amici. Perché non vai da lei e le parli? Sembra essere molto importante per te" suggerii, con il suo sguardo addosso.

Rimase in silenzio, sospirando e abbassando lo sguardo e mi chiesi cosa avessi detto di sbagliato.

"Non credo sia l'unica cosa di cui mi debba scusare con te" rispose, voltandosi per raggiungere la finestra, dandomi le spalle.

Attesi in silenzio che mi spiegasse il suo tormento, sperando che potessi in qualche modo aiutarlo e finalmente dopo minuti interi, parlò.

"Quando mi sono avvicinato a te, le lezioni di recupero, non erano l'unico motivo. Sapevo che tu.. Insomma che tuo fratello fosse sposato con.." sospirò a lungo, stringendo le dita sul bordo del davanzale.
"Con un uomo" asserì infine, quasi a volersi togliere un peso dal petto.

Rielaborai in fretta ciò che mi stava confessando e ciò a cui sarebbe arrivato poco dopo ma lo lasciai comunque parlare.

"Se riuscivo a instaurare quel minimo di rapporto con te, forse tu potevi aiutarmi a capire cosa mi succede nei confronti di un altro beh, ragazzo. So che sembra stupido e irrazionale e non so neanche come sia riuscito a elaborare un piano così assurdo ma giuro che ero entrato nella disperazione più totale. Non ho amici, non ho una famiglia, non ho nessuno con cui parlare e volevo poterlo fare con qualcuno che sapevo non mi avrebbe mai giudicato. Poi però più ti conoscevo, più mi piacevi, stavo bene con te e forse mi sono autoconvinto che quei sentimenti così strani nei confronti di quel ragazzo, li avessi solo confusi. Almeno questo fin quando.."

"Fin quando non mi hai baciata" finii per lui, facendolo voltare verso di me.

Sorrisi per incoraggiarlo, cercando di fargli capire che non ce l'avevo in nessun modo con lui, anzi mi sentivo in colpa.

Mi aveva cercato perché lo potessi aiutare ed ogni volta, lo avevo sommerso di problemi, finendo col farmi consolare.

"Senza offesa ma anche io ho avuto la mia prova del nove, sono stata solo con una ragazza e anche se ho baciato due ragazzi in vita mia, non mi è piaciuto con nessuno dei due" dissi con un tono divertito, tentando di alleggerire la tensione.

Ma Angel, sembrava così turbato dalla certezza dei sentimenti che aveva appena ricevuto d'una botta.

E lo potevo comprendere.

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