Pov William
Dopo aver fissato per un'ora intera quella rivista piena di cuoricini, segni e vari scarabocchi, mi ero fatto forza ed ero uscito di casa.
Volevo vederlo felice e con quel pensiero in testa, mi ero recato per la seconda volta negli uffici Scott.
Nuovamente ero passato sotto lo sguardo stranito dei dipendenti e nuovamente, stavo aspettando Marvin.
Dopo poco apparve, elegante e sorridente, si avvicinò a me e mi accolse con un abbraccio che a stento ricambiai, rimanendo spiazzato dal suo gesto.
"Ma che piacere vederti! Cosa ti porta qui?" domandò, andando a sistemarsi sulla sua sedia dietro la scrivania.
Puntai lo sguardo sui suoi occhi scuri e caldi, uguali a quelli di Derek.
"Io sono venuto per chiederti un grande favore" confessai infine, sentendo già un peso allo stomaco.
Avevo ribadito più volte di non volere un centesimo e ora ero lì per elemosinare un prestito?
"Ma certo, qualsiasi cosa, basta chiedere" rispose sinceramente.
Non era tanto cosa lui pensasse di me ma che ciò, andava contro tutti i miei principi.
Era da una vita che me la cavavo da solo, sarà per orgoglio o rispetto verso me stesso ma all'ultimo, non me la sentii affatto.
Mi schiarii la voce e nervosamente dissi la prima cosa che mi venne in mente.
"Volevo sapere qualcosa su mamma"
Il suo sguardo si addolcì ulteriormente con una punta di tristezza che non mi passò inosservata.
"Tua mamma era meravigliosa, era forte, dolce, aveva i tuoi stessi occhi che brillavano per le cose che credevo più insignificanti e invece proprio con lei ho capito che in realtà, la felicità sta nelle piccole cose e nei piccoli gesti. Ha stravolto la mia vita e mai, sono stato amato così tanto. Se solo vi avessi tenuto con me.." sospirò, rabbuiandosi e riempiendosi di colpe che non aveva.
"Se ci avessi tenuti con te, Derek non sarebbe qui e il mondo ha bisogno di lui" ribattei, facendolo annuire e sorridere debolmente.
"Ciò non toglie che mio figlio e la donna che amavo erano soli e abbandonati da qualche parte. Non ti ha mai detto nulla su di me?" domandò, guardandomi di sottecchi.
Mi strinsi nelle spalle, sentendomi quasi in colpa e scossi la testa.
"Non ha mai parlato male di te ma la maggior parte del tempo era troppo ubriaca quando io ho iniziato a chiedere di te e per il resto, cambiava sempre discorso. Probabilmente se mi avesse amato un poco di più, quando ha toccato il fondo poteva venire a cercarti, vivendo addirittura nella stessa città. E invece.."
"No, tua madre avrà probabilmente sbagliato ma era così pura e nonostante tutto io so che ti amava tantissimo, non mettere mai in dubbio questo" ribatté sicuro, facendomi accigliare.
Lui aveva il ricordo di mamma nel periodo felice e spensierato, non aveva idea di come l'avevo vista ridursi.
Ma era anche giusto così, glielo leggevo in faccia il malessere dopo tutti quegli anni, lo stesso che avevo visto negli occhi di mia madre.
Era ciò che si provava a stare lontani dalla persona amata.
"Ma non voglio intristirti, siamo qui per parlare di qualcosa che non sai e ho tante storie da raccontarti"
**
Il tempo era volato, senza che me ne accorgessi il sole era calato da un pezzo e avevo passato tutta la giornata nell'ufficio di Marvin, condividendo un pranzo e mille chiacchiere.
STAI LEGGENDO
Keep Me Safe
Teen FictionTre anni sono passati dalla pubblicazione di 'There you'll be' il libro di Christian Scott per sua madre Rachel Whitie Scott. Cosa sarà cambiato? Sequel di 'Everywhere where I am there you'll be'. STORIA A TEMATICA OMOSESSUALE.