Pov Ryan
Mi svegliai, non avvertendo il solito peso caldo sul petto, appartenente al corpo di Eric.
Allungai una mano verso l'altro lato del letto, trovandolo vuoto e sbuffai, sentendo poi l'odore di bacon, raggiungere il mio naso.Mi alzai lentamente, passandomi una mano sul viso e sbadigliai, uscendo dalla camera da letto per raggiungere la cucina.
Un bel culetto mi stava preparando la colazione e non potei che sorridere, avvicinandomi fino ad avvolgere le braccia attorno alla sua vita, facendolo sussultare.
"Ehi buongiorno" voltò il viso, concedendomi le belle labbra rosse che feci mie, baciandole e assaggiandole come se non lo avessi fatto poche ore prima.
Mi sorrise ma il suo sorriso durò poco e potevo immaginarne il motivo.
"Come sta?" gli chiesi, sentendo qualcosa tentare di arrampicarsi sulla mia gamba.
Abbassai lo sguardo alla palla di pelo nera che mi aveva preso in simpatia e mi abbassai ad afferrarlo, sorridendo nel sentire da subito le fusa.
Quando Aiden mi aveva chiesto di andare a prendere alcune sue cose a casa, Ice era stato il primo a finire in valigia e il suo padrone ne era rimasto felice.
"Sono passato davanti alla stanza prima e l'ho sentito piangere" rispose con un sospiro sconsolato.
Rimasi a fissarlo, serrando la mascella e infine scattai in piedi, lasciando perdere il gatto e in fretta e furia, tornai in camera.
"Che ti prende?" domandò Eric, venendomi dietro con un cipiglio in fronte.
"Prendere a pugni quello stronzo come avrei dovuto fare sette giorni fa!" urlai, vestendomi velocemente.
"Ryan" mi fermò per un braccio e lo baciai prima che potesse dire altro, solo perché era dannatamente bello e tutto mio.
"Fa quello che devi fare ma prova a risolvere le cose, non sopporto più di vederlo soffrire" sussurrò implorante e con gli occhi tristi.
Vedere Aiden, soffrire era un colpo al cuore per entrambi e nonostante Christian chiamasse tutti i giorni per avere sue notizie, non aveva avuto le palle di venire a cercarlo e riprenderselo.
Dovevo andare da lui e farlo rinsavire una volta per tutte.
**
Quando mi trovai davanti il suo viso trasandato, ero certo che il mio pugno avrebbe colpito il suo zigomo ma qualcosa mi frenò e quel qualcosa, furono gli occhi persi nel vuoto.
"Fanculo, non sono ancora del tutto immune ai tuoi occhioni sofferenti" sbottai e tirandolo per un braccio lo attirai a me, stringendolo.
"Ryan.." mormorò, aggrappandosi alle mie spalle.
"Lo so. Anche tu gli manchi e ti ama" risposi deciso, quello era il primo punto da chiarire.
"Credo che se non fossi tornato in me.. Gli avrei fatto del male, molto" confessò e l'odio che provava per sé stesso, confermò quelle parole.
Sospirai a lungo, scostandomi per guardarlo dritto negli occhi.
"Ma non è successo okay? Ora devi solo risolvere con lui, non potete stare lontani, lo sai"Aprì bocca per rispondermi ma il suono del campanello, ci frenò e mi staccai da lui per permettergli di aprire.
Uno sconosciuto apparve dietro la porta, almeno per me, dato che Christian con un ringhio si era già quasi avventato su di lui, trattenuto per miracolo dai miei riflessi.
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Keep Me Safe
Teen FictionTre anni sono passati dalla pubblicazione di 'There you'll be' il libro di Christian Scott per sua madre Rachel Whitie Scott. Cosa sarà cambiato? Sequel di 'Everywhere where I am there you'll be'. STORIA A TEMATICA OMOSESSUALE.