Jonathan alzò lo sguardo verso l'ampia vetrata, notando un fulmine, che sancì l'inizio di un temporale fitto, le goccioline come aghi si susseguivano, pungendo qualsiasi cosa incontrassero.
Le sue labbra si corrucciarono in una smorfia e lentamente abbandonò la poltrona, per raggiungere la finestra e guardare al di fuori, incantato dallo spettacolo ma allo stesso tempo in piena preoccupazione.
Sussultò nel sentire due calde braccia, avvolgerlo da dietro, abbracciandolo, mentre le labbra si posavano sui suoi capelli, lasciandovi alcuni baci.
"È giovane, un po' d'acqua non gli farà poi così male" sussurrò, intercettando i suoi pensieri.
"Gli avevo detto di coprirsi bene e portarsi un ombrello! Ma poi, quale idiota uscirebbe con questo cielo grigio?!" sbottò, innervosendosi solo di più.
"Nostro figlio" affermò William, con un sorriso divertito. "Più passano i giorni, più mi rendo conto che da te non ha preso solo l'aspetto fisico, è la tua copia sputata persino nel carattere"
Jonathan si rigirò tra le sue braccia, sciogliendosi davanti a quegli occhi blu che tanto lo amavano, si sporse verso di lui, richiedendo un bacio che avrebbe, per quei brevi secondi, fatto scemare la preoccupazione.
**
David imprecò per la millesima volta contro sé stesso, certo che al ritorno, suo padre Jonathan, gli avrebbe rinfacciato i consigli che aveva ignorato.
Ora, al freddo, con una felpa leggera addosso e completamente bagnato dalla testa ai piedi, si affrettava a tornare a casa, spostando ogni due minuti il ciuffo di capelli biondo cenere dalla fronte, che gli impediva di vedere.
Tremò dal gelo e alzando gli occhi dal marciapiede, quasi avesse avuto una visione celestiale, individuò una figura famigliare, dotata di ombrello!
"Harlen!" urlò, alzando una mano per farsi vedere dall'altro, assorto in chissà quali pensieri, con una sigaretta tra le labbra.
David percorse quei pochi metri che li dividevano di corsa e si parò di fronte all'altro, palesando la sua presenza.
Harlen alzò gli occhi, freddi, verdi, penetranti. Inarcò un sopracciglio e buttò fuori il fumo, prima di rivolgergli la parola.
"Che cazzo vuoi, Allen?"
David, rimasto in silenzio a causa di quelle iridi, si riscosse, tornando in sé.
"Cosa dovrei volere secondo te? Sono zuppo d'acqua, portami a casa" piagnucolò, sbattendo un paio di volte le ciglia, come se potesse realmente in qualche modo convincerlo."Sei sempre il solito sfigato" asserì, gettando il mozzicone ancora acceso che andò a spegnersi con la pioggia.
"E tu il solito testa di cazzo ma dobbiamo sopportarci, siamo parenti!" ribatté, infilandosi sotto l'ombrello, senza attendere il consenso.
Harlen sapeva di non avere altra scelta, non si sarebbe subito le prediche di suo padre Aiden per aver mollato l'idiota sotto la pioggia.
"Tu non sei uno Scott" affermò, lanciandogli un'occhiata, iniziando a camminare verso casa.
David alzò gli occhi al cielo, mormorando tra sé un 'E meno male!' che evitò di dire ad alta voce.
Al suo fianco, si sentiva una formichina.
Harlen così alto, bello, muscoloso, con il suo sguardo freddo e la camminata sicura.
David invece, era già tanto se non inciampava nei suoi stessi piedi.Il suo braccio, per forza di cose, era attaccato a quello del maggiore e quel contatto lo scaldava e procurava brividi inspiegabili allo stesso tempo.
Gli lanciava continue occhiate come se non avesse mai visto il suo profilo perfetto, corniciato da capelli nerissimi, lineamenti duri, naso all'insù e due labbra carnose e screpolate.
Harlen, sentendosi osservato, abbassò lo sguardo, incrociando le iridi fatte d'oro, sul volto ancora quale gocciolina d'acqua e i capelli biondi completamente attaccati alla fronte, tremava e per qualche strano motivo sorrise appena, sorprendendo il più piccolo.
"Sembri un pulcino bagnato"
Possiamo farlo durare per sempre, quindi per favore non far smettere di piovere.
Fine.
STAI LEGGENDO
Keep Me Safe
Teen FictionTre anni sono passati dalla pubblicazione di 'There you'll be' il libro di Christian Scott per sua madre Rachel Whitie Scott. Cosa sarà cambiato? Sequel di 'Everywhere where I am there you'll be'. STORIA A TEMATICA OMOSESSUALE.