Capitolo 2

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Pov William



"Bene Signor Scott, l'allenamento è finito per oggi" affermai con un sorriso cortese.

"Oh William, quante volte ti devo dire di chiamarmi Marvin?" domandò, sorridendo prima di darmi qualche pacca sulla spalla.

"Okay" risposi semplicemente, evitando di dire che avevo già un Marvin nella mia vita e che quindi avrei continuato a chiamarlo Signor Scott, essendo una persona a me sconosciuta.

Erano all'incirca sei mesi che il padre di Derek si era scritto in palestra e la cosa più strana era che aveva chiesto espressamente me come personal trainer.

Il che era strano perché aveva un fisico allenato, da chi la palestra la pratica da anni ed io in genere, mi occupo di principianti.

Non capivo questa sua simpatia nei miei confronti, neanche fossi il miglior amico di suo figlio.

Scossi la testa dai miei pensieri appena individuai un ciuffo biondo cenere varcare la soglia della palestra.

Vidi i suoi occhi vagare fino a puntarsi su di me ed un enorme sorriso comparire sulle sue labbra.

Negli ultimi tre anni tutto con accanto Jonathan era diventato più sopportabile, facile, bello.

Mi aveva sostenuto ed aiutato in qualsiasi piccola cosa fino a quando non ero riuscito a spostarmi in un appartamento migliore, in un quartiere sicuro della città.

Un nostro piccolo nido d'amore dove c'erano più cose sue che mie.

Dire che lo amo è poco, decisamente poco.

Perché amore non è solo sentire il cuore battere un po' più forte ma trovare quella pace interiore che ti fa sentire felice.

E Jonathan è tutto questo per me.

Mi raggiunse con una corsa ma lo fermai prima che potesse saltarmi addosso.

"Amore sono tutto sudato" mi indicai, sporgendomi a baciargli le labbra imbronciate.

"E tu credi che ciò mi fermi?" sbuffò sonoramente e con un salto si aggrappò a me con braccia e gambe.

Scoppiai a ridere, portando le mani direttamente al suo sedere per tenerlo e ne approfittai anche per palparlo.

"Come mai da queste parti?" domandai, incuriosito ma allo stesso tempo felice di quella visita inaspettata.

"Mi mancavi tanto, troppo.
Puoi passare un po' di tempo con me?"

Quella domanda suonò dolce come miele.

Lo studio oltre a stressarlo, toglieva parecchio tempo a noi due.

"Ho un'ora tutta per te" risposi, sorridendo ai suoi occhi che si illuminavano.

"È perfetto! Dopo devo andare a prendere Thomas all'asilo e lo porto al parco, gliel'ho promesso e poi mi manca quella peste"

Ascoltai ogni sua singola parola, fissando le sue labbra e appena ebbe finito, annullai la distanza tra le nostre bocche, baciandolo dolcemente come non facevo da un bel po'.






Pov Christian







"Papi dove andiamo?"

Sorrisi, scuotendo la testa all'ennesima volta in cui mi faceva quella domanda.

Non lo stavo portando in nessun posto speciale ma mi piaceva guardare i suoi occhioni grigi sgranarsi ed emozionarsi per ogni più piccola sorpresa.

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