Però tu sai che non merito di morire d'amore.
Pov Aiden
"Forse dovrei iniziare a farmi pagare queste sedute di psicologia" dissi, uscendo dalla porta della cucina per andare ad occupare una sdraio accanto a Ryan, in giardino.
Era rimasto per cena e aveva espressamente chiesto di parlare con me, già potevo immaginare i motivi dietro a quella richiesta, ovvero la confusione di cui era vittima.
Muniti di birra e sigarette, ci apprestavamo ad affrontare l'argomento, in quella sera stranamente calda.
Lui continuava ad essere silenzioso, con lo sguardo assente e la testa chissà dove, fragile come mai mi era capitato di vederlo.
"Vogliamo iniziare con l'assalto nell'ufficio di Eric?" esordii, rompendo il silenzio.
Fece scattare la testa nella mia direzione, sorpreso dalla domanda prima che un'espressione consapevole, si facesse largo sul suo volto.
"Te l'ha detto" affermò, tornando a riportare lo sguardo al cielo nuvoloso.
"Sono il suo migliore amico, che ti aspettavi" replicai, stringendomi nelle spalle per l'improvvisa folata di vento freddo che mi colpì in pieno viso.
"Forse crederai che io gliela voglia far pagare in qualche modo o vendicarmi ma l'unica verità è che io perdo completamente la testa quando me lo ritrovo davanti. Probabilmente è patetico ma io so che non potrei mai smettere di amarlo così tanto Aiden, forse è sbagliato e autodistruttivo ma come si fa a staccarsi dalla propria metà? Non credo ci sia un modo. Tutti vanno avanti in qualche maniera ma io so come è vero che porto questo nome che non potrò mai amare qualcun altro. Nonostante tutto il male e il dolore che mi ha procurato, lui è e sarà parte di me, che io lo voglia o meno. È così complicato da capire?"
Si voltò nuovamente, con gli occhi tristi e la sofferenza di chi, non riusciva a dare un senso alla sua vita.
"Invece è molto chiaro da capire, solo che non tutti amano nel modo profondo in cui fai tu. Ci speri ancora in voi due?" chiesi, aspettandomi solo una risposta sincera.
Sospirò, tirando fuori una sigaretta dal pacchetto per portarla alle labbra e accenderla, come a voler perdere tempo.
"Cerco di essere realista. Le carte del divorzio ormai sono sempre più vicine e non ho visto segni di esitazione da parte sua. Non potrei mai convincerlo a non lasciarmi, se non mi ama più è giusto che vada per la sua strada e io me ne faccia una ragione"
La sua voce a tratti tremava, a tal punto da chiedermi perché avessi dato per scontato che stesse meglio.
Ignorare il dolore, non significava non tenerlo più dentro. Da certi macigni non ci si libera e lui dopo quel periodo di finta tranquillità, davanti a me, stava crollando di nuovo e chissà quante volte lo aveva fatto da solo.
"Gli ultimi quattro anni al suo fianco, sono stati i più belli della mia vita, con lui ho avuto tutto ciò che potessi mai desiderare e ora mi è stato strappato via da un giorno all'altro" mormorò con un filo di voce.
Di getto mi alzai per raggiungerlo e stringerlo in un abbraccio. Sentii il suo petto tremare e alcune silenziose lacrime bagnarmi il collo.
Faceva male vederlo così, avvertire il suo dolore e non poter fare niente.
Ero in mezzo a due fuochi che continuavano a bruciare uno per l'altro, soffrendo sempre di più.
"Perdonami" borbottò, allontanandosi per asciugare gli occhi più ludici che mai.

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Keep Me Safe
Fiksi RemajaTre anni sono passati dalla pubblicazione di 'There you'll be' il libro di Christian Scott per sua madre Rachel Whitie Scott. Cosa sarà cambiato? Sequel di 'Everywhere where I am there you'll be'. STORIA A TEMATICA OMOSESSUALE.