Capitolo 74

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Pov Jonathan






Mi svegliai un'altra volta, da solo. Le lenzuola al mio fianco erano gelide, nonostante avesse dormito accanto a me ma distante anni luce.

Mi mancava il suo calore, i suoi tocchi e la sua voce, mi mancava lui e neanche se ne rendeva conto.

Mi alzai dal letto con un macigno al cuore, non sapendo neanche se fosse in casa o fosse fuori.

Decisi di scoprirlo, scendendo velocemente i gradini, bloccandomi a metà di essi nel notare un ciuffo di capelli neri, davanti al camino acceso.

Percorsi gli ultimi passi più lentamente, avvicinandomi fino a sedermi all'angolo del divanetto.

Mi voltai a guardare il suo profilo, bellissimo e Dio quanto mi mancava.

Le sue iridi riflettevano le fiamme che ardevano, rilasciando un piacevole calore.

Sembrava fissasse il vuoto, perso in chissà quali pensieri o ricordi, quasi fosse in un'altra dimensione.

"Non ho mai avuto un camino" disse d'un tratto, spezzando il silenzio assordante che non tolleravo più.

"Quando ero piccolo mia madre mi diceva che un giorno avremmo avuto un camino su cui arrostire i marshmallows, di cui andava matta.
Così una mattina, andai a prendere tutti i risparmi che avevo in una cassetta di latta e corsi a comprarne un'enorme busta e una scatola di fiammiferi.
Nel retro, avevamo una piccola aiuola e lì, accesi un fuoco improvvisato, la trascinai fuori e quasi pianse di gioia, è stata la prima volta che l'ho resa felice. Lei non sorrideva spesso ma quel giorno bastammo io, un fuoco e dei marshmallows per farla illuminare"

I miei occhi pizzicavano, colmi di lacrime, il cuore serrato in una stretta, il suo sguardo ancora al fuoco mentre la sua mente riviveva quel momento della sua vita.

Un uomo dal cuore più grande di quella stessa casa che per qualche strano motivo, aveva scelto me.

Finalmente si voltò e mi colse con gli occhi più lucidi di quello che volessi.

"Devo andare a lavorare" concluse, alzandosi dal divanetto.

Abbassai lo sguardo, ancora incapace di dire qualcosa, oppresso dal groppo in gola.

Il mio mento venne alzato dalle sue dita prima che potessi rendermene conto e le sue labbra si posarono delicatamente sulle mie, in un contatto che durò il tempo di pochi secondi.

"Ciao piccolo" sussurrò, causandomi un piccolo sorriso, in mezzo a tutte quelle emozioni.

"Ciao amore" risposi, seguendolo con lo sguardo mentre si allontanava verso la porta.

Tornai a guardare le fiamme nel camino, incrociando le braccia al petto, ripensando alle sue parole, ricordando ciò che aveva dovuto passare prima di me.





Pov William



Quando tornai a casa quella sera, avevo un enorme ritardo di un'ora e mezza per via di parecchie faccende da sistemare in palestra.

Non avevo avvertito Jonathan come mio solito, in fondo non avevamo neanche chiarito e per quanto mi mancasse, stavo aspettando che fosse lui a fare il primo passo.

Nonostante il suo sguardo triste mi tentasse di mandare a fanculo il mio orgoglio per andare da lui e amarlo come meritava.

Aprii la porta d'ingresso, trovando il buio davanti a me.

Che fosse uscito?

Mi spogliai del cappotto e solo allora notai l'unica luce accesa, quella della cucina.

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