Pov Ines
Spinsi la porta di vetro, sentendo il tipico trillo del campanellino sopra la mia testa, segnale dell'entrata di qualcuno nel negozio.
Mi osservai attorno, notando solo un'anziana signora al banco che ritirava le sue medicine, attesi che passasse accanto a me, concedendole un piccolo sorriso di cortesia e a passi svelti raggiunsi il bancone, puntando lo sguardo alla farmacista.
"Salve, vorrei dei test di gravidanza per favore" mormorai quasi fosse un segreto di stato.
Non si scompose affatto, annuì gentilmente e sparì nel magazzino per prendere ciò che le avevo appena chiesto.
Tirai fuori dalla borsa il portafogli, intrappolando il labbro inferiore tra i denti dal nervoso.
Quella giornata era partita nel più impensabile dei modi, un messaggio da parte della clinica, mi aveva riferito di recarmi con urgenza in ospedale e una volta lì, avevo scoperto su due piedi che potevo procedere con l'inseminazione all'istante.
Avevo avuto pochi minuti per pensarci, forse troppo pochi ma era ciò che volevo da mesi e non mi ero tirata indietro.
Si era svolto tutto nel migliore dei modi e ora, toccava al destino decidere, anche se mi sentivo molto positiva al riguardo.
Sentivo che il test sarebbe stato positivo e tra nove mesi, avrei avuto un piccolo Scott tra le braccia.
Come se già non ci fossero Scott che sbucavano fuori all'improvviso, pensai ironicamente mentre la farmacista ritornò al banco, impacchettando una manciata di test.
Una volta uscita dalla farmacia, tirai dritta verso casa, ansiosa di poterlo confessare a qualcuno.
**
"Oh mio Dio!"
Gli occhi di Aiden, erano uno specchio di commozione ed euforia, un po' come mi sentivo io.
Sin da quando ero uscita dall'ospedale, il mio primo pensiero era stato quello di confessarlo a colui che era mio fratello acquisito e il mio migliore amico.
Non me l'ero sentita di dirlo a qualcun altro nemmeno a mia madre, si sarebbe lasciata prendere dall'ansia di sapere il risultato e dovevo aspettare almeno dei giorni, sotto consiglio del medico.
"Mi raccomando non dirlo a nessuno anche perché non è detto che io sia incinta" parlai a bassa voce, pur sapendo che tra le mura della mia stanza non c'era rischio che qualcuno ci sentisse.
"Non preoccuparti di questo ma tu come ti senti? Diversa o qualcosa del genere?" chiese, fissandomi con degli occhioni che mi fecero venire voglia di andare da Christian e urlargli di dare un figlio al suo splendido marito.
"Non lo so, mi sento davvero bene. Forse è questa la famosa sensazione che si prova ma lo scoprirò dopo aver fatto tutta la serie di test che ho già comprato. Li guardi insieme a me per piacere?" piagnucolai, sporgendo il labbro inferiore in un leggero broncio.
"Ma certo, mica ti lascio sola!" esclamò, stringendomi in un abbraccio stritolatore.
Pov Jonathan
"Non posso ancora crederci" sussurrai, cercando di contenere l'entusiasmo davanti all'agente immobiliare.
Da quando William mi aveva detto che saremmo andati a vivere in quella villa, l'avevo fissata dalla finestra della mia camera, come se fosse una reggia.
STAI LEGGENDO
Keep Me Safe
Teen FictionTre anni sono passati dalla pubblicazione di 'There you'll be' il libro di Christian Scott per sua madre Rachel Whitie Scott. Cosa sarà cambiato? Sequel di 'Everywhere where I am there you'll be'. STORIA A TEMATICA OMOSESSUALE.