Capitolo 22

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Pov Max







Appena fuori dal locale mi affrettai a premere il tasto verde della chiamata, facendomi prendere dalla solita ansia per tutto ciò che riguardava James.

"Mamma allora, che succede?" domandai di getto, portando la mano libera tra i capelli.

"Tesoro ho provato a farlo addormentare in tutte le maniere ma nulla, piange e urla Massi, vuole te e basta" mi spiegò e dopo il sospiro di sollievo che emisi, un ampio sorriso incurvò le mie labbra.

Il mio piccolino non riusciva a stare neanche qualche ora senza di me.

"Tranquilla mamma ora torno a casa" dissi, iniziando a guardarmi attorno per vedere se ci fosse un taxi disponibile nelle vicinanze.

"Mi dispiace molto per la tua serata, io le ho provate tutte" continuò con un tono dispiaciuto al quale sorrisi.

"Mamma è tutto okay, mi sono divertito e svagato molto e poi sai che James ha la priorità su ogni cosa" risposi e dopo un sospiro da parte sua e dei veloci saluti chiusi la chiamata.

Notai un taxi poco più avanti e feci per avviarmi verso di esso, decidendo che avrei avvisato gli altri una volta in viaggio per casa, quando una mano bloccò il mio braccio.

Quasi mi viene voglia di imprecare per tutte le persone che mi avevano fermato quella sera ma nel momento in cui ritrovai quei due occhi scuri, mi sciolsi come un ghiacciolo al sole.

"È tutto apposto?" domandò, probabilmente avendomi visto uscire in fretta e furia dal locale.

"Sì, James non riesce a dormire senza di me quindi devo tornare a casa" spiegai, indicando il taxi al quale mi stavo recando.

"Ti accompagno" propose, sorprendendomi per l'ennesima volta in quella sera.

Cercai di rifiutare, ribadendo che dovesse restare a divertirsi ma non volle sapere ragioni.

Semplicemente mi afferrò per un polso e mi condusse verso il parcheggio dove era posizionata la sua auto.

Di nuovo, sentii la mia pelle incendiarsi sotto il suo tocco e mi chiesi se fosse normale una reazione del genere.

Una volta all'interno dell'auto, sospirai di sollievo nel sentire il calore dei riscaldamenti avvolgere il mio corpo dolcemente fino a farmi rannicchiare contro il sedile comodo e poggiare la testa sul finestrino.

"Stanco?" mi domandò, costringendomi ad alzare le palpebre mettendo a fuoco la buia strada avanti a noi.

Aprii la bocca per rispondere ma uno sbadiglio involontario, lo fece al posto mio, causandogli una risata.

"James è vivace e ha la sveglia naturale incorporata alle sette di mattina, lui corre e io corro dietro a lui. Di solito a quest'ora sono già in coma a letto" spiegai, accorgendomi solo in quel momento di non avere idea di che ore fossero.

Tirai nuovamente fuori il telefono dalla tasca e strabuzzai gli occhi nel vedere che fossero l'una di notte passate e che James fosse sveglio a quell'ora.

Scossi la testa, sbuffando e ne approfittai per mandare un messaggio a Is, spiegandole perché io e Derek ce ne fossimo andati prima.

Il viaggio fu breve e il sonno mi era passato a causa del nervosismo di sapere il mio bimbo sveglio, mamma avrebbe dovuto chiamarmi ore prima.

Tirai fuori le chiavi dalla tasca ed aprii subito il portone, lasciandolo spalancato per Derek che era alle mie spalle.

Mi diressi a passo spedito al piano superiore, raggiungendo la cameretta di James.

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