Capitolo 15

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Pov Max





"Fammi capire, io e te diventeremo ufficialmente parenti dato che quei due si sposano" affermai dopo essermi preso una mezz'ora buona per rendermi conto della notizia.

Mio padre e Tessa? Assurdo.

"Sì è una bella cosa credo, lei è davvero felice" rispose Jonathan con una strana espressione che non mi piacque affatto.

"Cosa c'è? Tu non sei d'accordo?" domandai, portandomi la tazza di caffè fumante alle labbra.

Lanciai un'occhiata a James che seduto sul seggiolone, era intento a mangiare o meglio e giocare con i cereali, buttandoli dove capitava.

"Oh no, non è questo, sono contento per lei ma dovevi vedere la faccia di mamma quando è tornata a casa, era tipo 'mia sorella sta per sposarsi con l'uomo perfetto, io invece sono sola e con un matrimonio fallito alle spalle', non sai quanto stia male per lei" spiegò e sospirai, annuendo.

Feci per dire qualche parola di conforto quando la porta della cucina si spalancò e una mora tutto pepe fece il suo ingresso.

Partì spedita verso James, salutandolo con numerosi baci che fecero ridacchiare il bimbo e poi si decise a prestare attenzione a noi.

"Buongiorno checc.." si bloccò sulle sue stesse parole appena puntò lo sguardo su di me.

Passò in rassegna tutto il mio corpo svariate volte prima di fare un fischio.

"Sarà che sono secoli che non ti vedo curato ma dove cazzo stai andando così sexy?" incrociò le braccia sotto al seno, innarcando un sopracciglio.

Beh, effettivamente sì, quella mattina mi ero svegliato più presto del solito e mi ero preso con tutta calma il tempo per occuparmi un po' di me e del mio aspetto trascurato.

"Non vado da nessuna parte, solo a fare la solita passeggiata con James" risposi con una scrollata di spalle, corrugai la fronte appena Isabel iniziò a ridacchiare ironicamente e Jonathan nascondeva un sorriso divertito dietro la sua tazza.

"Come minimo la sua passeggiata consiste nel farsi tutto il viale venti volte fin quando Scott Junior non esce fuori di casa e lo trova casualmente lì davanti"

Ciò scatenò le risate di entrambi mentre incrociavo le braccia al petto e lanciavo occhiate omicida.

"Non è affatto vero!" sbottai offeso.

Che poi ciò corrispondesse alla realtà, era solo un minuscolo dettaglio.

"Certo certo, ti stiamo credendo infatti" disse ironicamente la mia migliore amica, beccandosi l'ennesima occhiataccia.

"Voi due non siete più miei amici, sappiatelo" affermai infine, alzandomi dalla sedia, presi il bambino in braccio e velocemente uscii dalla cucina.

"Andiamo amore che quei due sono brutti e cattivi" borbottai, camminando verso il divano dove afferrai la sua piccola giacca e gliela infilai tra un bacio e l'altro sulle sue guance paffute.

Una volta sistemato il bimbo nel passeggino, fui pronto ad uscire, era una giornata soleggiata e faceva abbastanza caldo da permettermi di indossare un semplice maglione leggero senza giacca.

Il mio sguardo si puntò sulla villa di fronte e sulle macchine parcheggiate davanti il marciapiede.

Ovviamente quella di Christian e quella che sapevo fosse di Derek.

Non perché l'avessi spiato dalla mia finestra ogni volta che ne sentivo il suono, no, assolutamente.. Okay sì.

Scossi la testa, rendendomi conto di quanto potessi essere sfigato in quel momento ed iniziai a spingere il passeggino.

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