Fuori dalla sala interrogatori Kevin, Kate e Nick avevano raggiunto Javier. Volevano sentire anche loro cosa aveva da dirgli Castle, perché il cellulare di Kate lo aveva seguito nei suoi spostamenti subito dopo il fatto.
- Certo, così tutto torna. - Esordì Price che era rimasto, pensieroso, in silenzio, fino a quel momento, attirandosi gli sguardi perplessi degli altri tre.
- Cosa è che torna Nick? - Chiese Kevin.
- Castle. Tutto quello che ha fatto. C'è lui dietro tutta questa storia! Andiamo ragazzi, come avete fatto a non pensarci? Tu Kate irrompi per caso nella sua vita e lui casualmente decide di seguirti, facendoti da ombra in tutto quello che fai. Diventa vostro amico, ti fa riaprire il caso di tua madre e ti è sempre vicino.
- Cosa vuoi dire Price? - chiese aggressivo Esposito
- Ho studiato e fatto ricerche. Quante volte Castle ha rischiato di morire? Eppure ne è uscito sempre illeso. Con Cooman che ti ha costretto ad ucciderlo. Si è accorto guarda caso troppo tardi del cecchino, è sopravvissuto all'agguato prima e all'esplosione della sua auto poi, per miracolo. Quanto è fortunato quest'uomo? È possibile?
- Nick, ma cosa stai dicendo? - chiese Kate adirata con lui per quelle insinuazioni.
- Pensaci Kate, non si sa nulla di lui, chi è suo padre? E se ci fosse lui dietro questo? Se in realtà tutto quello che sta facendo è per quella parte misteriosa della sua famiglia? Come fai ad essere così sicura di lui, Kate? Sei sempre sicura di lui! - sembrò quasi rimproverarla per questo e lei stava per rispondergli infastidita dal suo atteggiamento, quando arrivò la Gates.
- Signore, c'è una cosa che dovrei dirle. - Esposito aveva bloccato la Gates poco prima che andasse ad interrogare Castle. Voleva farlo personalmente, convinta di essere l'unica, tra loro, che sarebbe riuscita a mantenere imparzialità: Esposito e Ryan erano suoi amici e Price gli era palesemente ostile.
Il capitano si fermò seccata dell'interruzione del suo detective.
- Qualunque cosa sia, me la dirà dopo, Esposito. Ora devo interrogare il signor Castle. - Fece un gesto con la mano per spostarlo ma lui le si parò davanti.
- Aspetti, Capitano. Riguarda proprio questo. Sono stato io a portare il cellulare di Beckett a Castle.
I quattro lo guardarono allibiti, la Gates indietreggiò di un passo fissando il suo detective negli occhi.
- Cosa ha detto Detective Esposito?
- Ho preso il cellulare di Beckett e l'ho portato io a Castle. - Ripeté l'ispanico cercando di darsi forza da solo.
- C'è un valido motivo per cui lo ha fatto? - chiese tagliente il Capitano.
- Sì, signore.
- E sarebbe Esposito?
- Una cosa privata che riguarda il detective Beckett e Castle, ma...
- Nessun ma, Detective. Mi segua nel mio ufficio.
Esposito ne uscì qualche minuto dopo. Sospeso per 2 settimane senza stipendio e poi la commissione degli affari interni avrebbe giudicato la sua posizione. Kevin era sinceramente dispiaciuto per il suo amico, mentre Price sembrava che lo fosse di più perchè Castle non era immischiato. Kate prese da parte l'ispanico, voleva delle spiegazioni e le voleva subito.
- Mi dispiace Beckett. Io... ho letto il tuo messaggio, quello che non avevi ancora inviato. Per questo ho portato il telefono a Castle. Tu eri molto grave e lui era giusto che sapesse.
- Non dovevi farlo Javier. Non dovevi metterti in mezzo in questa cosa. - lo rimproverò.
- Se lo hai scritto volevi mandarlo, no? Se quando pensavi che stavi per morire hai pensato solo a lui vuol dire che lui era importante, non è vero Kate? Beh, per me doveva saperlo e non mi importa delle conseguenze.
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Obsession
FanfictionRick ha detto a Kate che non sarebbe stato a guardarla mentre buttava via la sua vita. È tornato a casa dopo la consegna del diploma di Alexis quando sente bussare alla porta del loft. Ma non è Kate, è Esposito che lo avvisa che Beckett è in ospedal...