CENTOCINQUE

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Nei giorni successivi avevano provato a rintracciare i familiari di Price. Erano riusciti a parlare solo con l'infermiera che si occupava della madre, affetta da qualche tempo da una forma aggressiva di Alzheimer, anche se le avessero detto cosa era accaduto al figlio, non lo avrebbe sicuramente capito, sempre che si ricordasse di lui. Avevano scoperto che aveva una sorella, della quale non aveva mai parlato. Lavorava a Seattle ed aveva chiesto se potevano aspettare per organizzare il funerale. Caroline Price arrivò due giorni dopo, insieme ai suoi figli. Aveva qualche anno più di Nick e due figli già adolescenti. Ebbe modo di parlare con i suoi colleghi, spiegando come da anni i rapporti tra lei e la sua famiglia fossero quasi inesistenti, sapeva a mala pena che lui era entrato in polizia e non lo vedeva più o meno da quel periodo. Aveva lasciato la famiglia per seguire il suo fidanzato quando aveva poco più di vent'anni e si era trasferita dall'altra parte dello stato. I suoi genitori non avevano mai approvato quella scelta di lasciare l'università e un brillante futuro da avvocato, come volevano loro, per il suo ragazzo musicista che poi non aveva mai sfondato. Non si era mai pentita, amava suo marito e i suoi due ragazzi, aveva un lavoro che le piaceva e la vita che voleva, si era solo allontanata da tutti per non sentire le solite prediche, anche da quel fratello che non gliene aveva mai fatte, perché in fondo era più comodo così, anche se in molti leggevano nei suoi occhi un velo di tristezza e molti rimpianti. Quei due ragazzi erano visibilmente a disagio a stare lì in quel distretto tra poliziotti tristi per una persona che non avevano mai conosciuto.

Prima del funerale Caroline ebbe modo di parlare anche con l'avvocato di Nick che le aveva dato il suo testamento dove la dichiarava sua unica erede. Era il segno che, a distanza di tanti anni, nonostante tutto, lui non si era mai dimenticato di lei, anche se non l'aveva mai cercata ed aveva rispettato la sua scelta di allontanarsi. Kate poi ebbe modo di raccontargli anche quel poco che sapeva della vita di suo fratello, di sua moglie Claire e di quello che le era successo. Evitò solo tutta la parte più oscura, quella sarebbe rimasta un segreto tra loro, come per Roy, dovevano essere solo ricordati per quello che avevano fatto di buono, il resto non contava.

Kate provò un brivido nel tirare fuori la divisa. Era nuova, non l'aveva mai usata. Si vestì meccanicamente senza guardarsi mai. Si raccolse i capelli con cura prima di indossare il cappello. Quando Rick uscì dal bagno e la vide faticò a respirare. Gli sembrava di essere stato stappato al presente e trasportato indietro nel tempo, ad un incubo che per mesi lo aveva tormentato.

- Lo devi proprio fare tu il discorso per Nick? - Le chiese Castle avvicinandosi.

- Lo hai detto tu, non dobbiamo farci condizionare dalla paura.

- Lo so, ma... - Le accarezzò il viso, scendendo con la mano più in basso, fino a fermarsi sul suo petto. Rick chiuse gli occhi sforzandosi di respirare lentamente. Kate poggiò la sua su quella di lui e trattenne il respiro qualche istante per fargli sentire meglio il suo cuore che batteva forte, che batteva per lui. Si era convinta col tempo che se era sopravvissuta ed aveva lottato lo aveva fatto per quelle parole che aveva sentito poco prima di perdere i sensi, che era stato lui con il suo amore a tenerla a galla, a non farla arrendere ad un destino che sembrava segnato. Lo baciò, sorprendendolo e con i guanti bianchi in mano aspettò che finisse di sistemarsi la cravatta nel suo impeccabile completo nero.

Consegnarono alla sorella e ai nipoti di Price la bandiera ed il distintivo di Nick e tutti provarono un brivido quando Kate, impeccabile nella sua uniforme si avvicinò al palchetto per leggere quelle poche righe che aveva preparato per il suo collega. Gli occhi di Castle, e non solo i suoi, perlustravano tutto lo spazio davanti a loro intenti a trovare anche solo una minima traccia di qualcosa di sospetto. La Gates, per sicurezza, aveva fatto bonificare tutta la zona quella mattina stessa, non voleva che si ripetesse nessuna spiacevole situazione ed aveva messo degli agenti a protezione di quel quadrante di cimitero, e degli altri a presidiare tutte le zone che potessero dare una visuale pulita sulla cerimonia. Così quelle bandiere messe lì intorno a sventolare non erano solo un segno patriottico per un detective morto in servizio, come ufficialmente era stato Nick, ma un modo per disturbare qualsiasi male intenzionato che avesse voluto colpire dalla lunga distanza.

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