QUARANTACINQUE

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Tre colpi alla porta la fecero alzare di scatto poi Price aprì senza badare troppo alla sua privacy.

- Dobbiamo andare Kate. - Le disse facendo capolino mentre lei non sembrava essersi appena svegliata, già completamente vigile. Fuori dalla finestra la città era ancora avvolta per gran parte dall'oscurità, il sole stava sorgendo in quei minuti scacciando la notte. Sentì le parole di Nick ma non gli diede peso, andò verso la finestra e scostando le tende si fermò ad osservare i colori che lentamente dipingevano i palazzi davanti al suo. Aveva sempre preferito l'alba al tramonto, era il simbolo della nascita di un nuovo giorno, la vita che inizia di nuovo, uno spiraglio di positività nella sua vita dove era sempre a contatto con la fine, mai con l'inizio.

- Mi hai sentito Kate? Dobbiamo andare - Le ripeté Nick incurante del mondo che ricominciava a vivere. Si allontanò dalla finestra, guardò ancora una volta la sua stanza.

- Sono pronta.

- Dove stiamo andando? - Gli chiese Kate quando lo vide prendere la I95 uscendo dalla città.

- Carolina del Sud. Un luogo tranquillo, vicino a Myrtle Beach. Ti piacerà. - Price si calò gli occhiali da sole sugli occhi per evitare i raggi che ora disturbavano la sua vista, non curandosi dell'espressione perplessa di Beckett al suo fianco, concentrato sulla strada.

- Non stiamo andando in vacanza, Nick. - Rispose seccata dal suo comportamento fin troppo spensierato vista la situazione.

- Prova a vederla così, almeno potrai apprezzarne i lati positivi. C'è sempre qualcosa di positivo, anche nelle situazioni peggiori. - I suoi tentativi di alleggerire la situazione furono un buco nell'acqua a giudicare da come Kate sbuffava guardando le altre macchine sfilare via molto più lente di loro. Sarebbe stato un lungo viaggio, nonostante la guida sostenuta di Price.

"Katie! Katie non correre, aspetta!" Ma Katie non ascoltava e appena aveva visto la sabbia era corsa via, lasciando la mano di mamma e papà, prendendo in mano le sue scarpette bianche di gomma ed andando dritta sul bagnasciuga a sentire l'acqua. Sorrideva guardando l'oceano davanti a se e quando se ne era riempita gli occhi si voltò a guardare sua madre arrivare con il suo solito passo rapido e deciso che non cambiava mai, nemmeno quando erano in vacanza e camminava sulla spiaggia.

"Katie, ti avevo detto di aspettare!" La rimproverò Johanna che però non potè evitare di sorridere anche lei guardando la sua bambina con gli occhi raggianti che le voleva trasmettere tutta la sua gioia di essere lì. Kate amava il mare, lo aveva sempre amato ed aveva solo pochi mesi, durante la sua prima estate, quando Johanna e Jim l'avevano portata lì la prima volta. Ogni volta, superato il trauma iniziale dell'acqua fredda, poi non voleva più uscire e sgambettava felice tra le braccia di sua madre. Erano passati gli anni, ma Katie non aveva mai smesso di amare il mare e di guardarlo ogni estate sempre con la stessa espressione di gioia e stupore, come se fosse la prima volta. Aveva 10 anni e si sentiva già grande abbastanza per potersi allontanare da sola tra le onde. "Non esagerare, Katie" le ripeteva sua madre quando la vedeva spingersi troppo in là ed anche lei faceva qualche passo in avanti per esserle più vicina, per non perderla mai di vista, così come Jim. Sapeva che i suoi genitori erano lì e la guardavano, ma lei si sentiva libera, grande e responsabile. Ed ogni tanto li salutava ed aspettava che loro facessero altrettanto prima di riprendere a nuotare. Il momento più bello, però, era sempre lo stesso, quando non le importava più di essere libera, grande e responsabile, quando anche sua madre decideva di buttarsi in acqua e la raggiungeva ed allora giocavano insieme in acqua e si lasciava abbracciare e trascinare da lei fino a quando non arrivava anche suo padre che vedeva scambiarsi qualche bacio salato con Johanna e lei si buttava in mezzo tra loro, per schizzarli e richiamare la loro attenzione, li prendeva spesso in giro per quelle effusioni facendo facce buffe schifate, ma sotto sotto era felice di vedere i suoi genitori sempre così uniti.

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