CINQUANTUNO

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Erano usciti ancora un'altra sera ed avevano continuato il loro giro del mondo culinario in un ristorante indiano caotico ed affollato vicino casa di Castle. Ne erano usciti con i vestiti impregnati dall'odore di masala con tutte le sue spezie e la bocca in fiamme per quel dhal di lenticchie dove lo chef aveva decisamente esagerato con il peperoncino. Era stata anche l'ultima delle loro cene e non perché Vanessa non avesse apprezzato particolarmente la cucina indiana mangiando solo samosa e biryani, ma perché il giorno dopo sarebbe dovuta tornare a Los Angeles: riprendevano le riprese della sua serie TV e sarebbe stata impegnata per le successive due settimane senza possibilità di tornare a New York nemmeno nei week end.

Castle si scoprì dispiacersi di quella situazione più di quanto avesse immaginato. Aveva apprezzato in quelle sere ritornare ad una vita normale, lontana dagli eccessi dei party senza essere la preda della giovane in cerca di visibilità di turno. Non che gli dispiacesse essere quel tipo di preda, si faceva catturare volentieri, poi, però, gli rimaneva sempre quel senso di sbagliato addosso, finito l'effetto dell'alcool e dell'eccitazione del momento. Con vanessa era stato diverso in quelle serate, aveva riscoperto il piacere di una chiacchierata ed una passeggiata, di una cena senza obblighi per il dopo.

Gli aveva promesso che appena fosse stata di nuovo in città lo avrebbe chiamato, ma in realtà avevano continuato a sentirsi quasi tutti i giorni, con lei che gli telefonava ogni sera, finite le riprese e lui non si faceva problemi se a New York era notte fonda. Interrompeva la sua scrittura e stavano a parlare ore, facendosi raccontare la sua giornate, le riprese ed anche gli spoiler della serie tv. Poi Rick aveva cominciato i tour promozionali per il suo libro ed era stato fuori città per diversi giorni, spostandosi da una città all'altra della east coast e nelle principali erano ricominciate le feste e le serate di eccessi: tra lui e Vanessa, in fondo, non c'erano promesse né legami o obblighi, però aveva tenuto a distanza di sicurezza ogni ragazza intenzionata ad andare oltre.

"Frozen Heat" continuava a vendere e la sua popolarità aveva fatto aumentare le vendite anche dei capitoli precedenti, il tutto aiutato dalla sua sovraesposizione mediatica. Quando era a New York era stato spesso ospite di talk show dove aveva dato sfoggio di tutta la sua verve ed ironia, attirandosi ancora di più le simpatie del pubblico, soprattutto di quello femminile affascinato dai suoi modi, se ce ne fosse ulteriormente bisogno. Gina e Paula erano sempre più entusiaste di questa sua svolta professionale, di questo nuovo Richard Castle personaggio pubblico che sa scrittore stava diventando sempre più un fenomeno mediatico, concedendosi senza riserve al suo pubblico. "Lasciare il distretto e la tua musa è stata la scelta migliore che potessi fare" le aveva detto la sua ex moglie in giorno, euforica per le vendite dell'ultimo libro ed in procinto di ordinare l'ennesima ristampa. Non aveva fatto caso, immersa nei suoi fogli e nei suoi conti, di come il visto di Rick si era immediatamente rabbuiato e la sua mente era subito volata via lontano. Lui non aveva scelto nulla, non aveva scelto proprio niente. Fosse stato per lui avrebbe deciso proprio nulla di tutto quello, avrebbe continuato esattamente come gli ultimi anni, dando la priorità alle indagini, al distretto e a Beckett. Era stato una vittima degli eventi, erano altri ad aver deciso per lui, Kate lo aveva fatto, e lui buttato nel mare aveva deciso solo di nuotare a modo suo, facendo quanto di più lontano c'era dalla vita che aveva condotto negli ultimi quattro anni, per mettere più distanza possibile tra quello che lui era e quello che era tornato ad essere. Ma quella non era una sua scelta e soprattutto non era la migliore. Detestava il fatto che più cercava di allontanarsi da tutto quello che era stato più bastava una parola, una frase, un oggetto qualsiasi cosa per il resto del mondo irrilevante per riportarlo lì dove non voleva essere, al centro dell'universo circondato da Kate Beckett.

Vanessa era stata di parola, appena tornata lo aveva chiamato ed erano subito usciti quella sera stessa. Era stata una cena veloce, perché lei era molto stanca per il volo ed il jet leg, poi si erano rivisti anche per i due giorni seguenti e le loro uscite avevano sempre seguito lo stesso copione, senza che lui chiedesse nulla di più, senza che lei gli concedesse di andare oltre o anche solo la possibilità di pensare che potesse farlo. Avevano però parlato molto, dei loro mondi, del loro passato delle loro esperienze. Si stavano conoscendo e si divertivano a farlo con leggerezza. Vanessa si era stupita nel trovare dietro il Richard Castle di facciata, un uomo molto più serio di quello che pensava, era soprattutto rimasta molto colpita dalla sua storia di ragazzo padre e di come aveva cresciuto da solo una figlia, proteggendola sempre dal mondo patinato al quale apparteneva e lui di contro, era rimasto affascinato dai modi semplici di lei, del tutto diversi da come appariva in pubblico, Vanessa era una donna sicura di se, che sapeva quello che voleva, che non si lasciava turbare da chiacchiere e pettegolezzi, una che aveva ben chiara la differenza tra mondo privato e pubblico e che sapeva perfettamente destreggiarsi tra i due.

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