Rick guidò fino a casa con il sorriso stampato sulle labbra ripensando a quel weekend appena vissuto con Kate: non stava sognando, stava accadendo veramente, alcune volte doveva fermarsi e ripeterselo per esserne certo. Si fermò solo il tempo di posare le valige e controllare il frigo, constatando se era meglio se quella sera fossero rimasti a mangiare fuori o avessero ordinato qualcosa.
Aveva chiamato sua madre accertandosi che fosse al loft, così passò a trovarla perché non stava più nella pelle e voleva raccontarle di quanto fosse stato felice nel fine settimana con Kate e di come gli sembrava che finalmente tutte le cose nella sua vita stessero prendendo la giusta via. Martha ascoltò il racconto entusiasta del figlio che come suo solito non era riuscito ad evitare di fare voli pindarici parlando di scenari futuri dai risvolti incredibili. Non era per nulla sorpresa, perché sapeva che Rick era così, si lasciava trasportare dalla sua fantasia alla quale non sapeva mettere un freno, nel raccontare le sue storie come nel progettare gli scenari futuri della sua vita. Erano anni che non lo vedeva così naturalmente contento preso da sentimenti sinceri dove nulla era forzato o artefatto. Lo vedeva dal suo sorriso, che non era quello ampio e smagliante delle copertine dei suoi libri o delle foto sulle riviste, era uno più timido, ma erano gli occhi a brillare e a rivelare tutta la sua felicità, quel blu intenso che diventava più chiaro e splendente, assomigliando di più a quelli suoi, di un azzurro più limpido, di quanto non fossero normalmente. Aveva parlato ininterrottamente per minuti e Martha lo aveva lasciato fare, sorridendo delle sue idee a volte strampalate, come quella di convincere Beckett a lasciare tutto e a partire con lui in un giro per il mondo, a quelle più concrete, alla sua voglia di stabilità e di famiglia che era sottintesa in ogni suo progetto e che non si scontrava con le idee più fantasiose, ma anzi sembrava che le due cose in lui coincidessero alla perfezione. Poi, però, alla fine si era quasi commossa, quando aveva smesso di parlare e dopo aver ripreso fiato le aveva semplicemente detto "Mamma, adesso sono veramente felice". Non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di ripeterlo, ma il modo in cui lo aveva fatto, un misto tra gioia pura e sollievo, la colpì profondamente, tanto che fu spinta da quell'irrefrenabile istinto materno che anche lei aveva, anche se a volte non sembrava, ad abbracciare il suo ragazzo che era diventato un uomo grande e grosso da non riuscire nemmeno a stringerlo come avrebbe voluto, perché in quel momento le sembrava di più il bambino di poco più di dieci anni che andava da lei a raccontargli le idee delle sue prime storie, in attesa solo di avere la sua approvazione. Forse allora, quando poteva ed era più facile, lo aveva abbracciato poche volte o comunque molte meno di quanto in quel momento pensava avrebbe dovuto fare.
Passarono poi a parlare di Alexis. Sarebbe andata in Francia da lì a pochi giorni e Martha avrebbe voluto per quel fine settimana avere a cena per una sera tutta la famiglia riunita. Anche Kate. Lo aveva specificato, non perché pensasse fosse necessario invitarla, ma perché voleva far capire a suo figlio come lei considerasse Beckett una di famiglia e in realtà era così da molto prima che loro fosse una coppia a tutti gli effetti. Aveva immediatamente provato affetto ed empatia verso quella ragazza, vedendo in lei qualcosa oltre quella corazza da dura poliziotta che indossava ed era ben felice di vedere come Martha Rodgers su queste cose non si sbagliava mai. Lo diceva sempre a Rick, ogni volta che le aveva decantato le sue lodi, che lei di quanto Beckett fosse speciale se ne era accorta da prima di lui ed aveva anche sempre saputo che anche per Kate suo figlio era speciale, solo che non lo aveva ancora capito, ma lei lo sapeva che loro due erano destinati a stare insieme. Prima di andarsene Rick gli assicurò che ci sarebbero stati, doveva solo controllare i turni di Beckett e poi gli avrebbe dato conferma del giorno.
- Ciao Richard! - Castle appena uscito dall'ascensore del distretto, con in mano un'enorme scatola di ciambelle, vide il capo della polizia Bratton che lo salutava andandogli incontro.
- Ciao Philip, vuoi una ciambella? - Gli chiese appoggiando il contenitore sulla scrivania di Beckett ed aprendolo mostrando una grande quantità di ciambelle di vario tipo - Ne ho prese un po' per i ragazzi.
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Obsession
FanfictionRick ha detto a Kate che non sarebbe stato a guardarla mentre buttava via la sua vita. È tornato a casa dopo la consegna del diploma di Alexis quando sente bussare alla porta del loft. Ma non è Kate, è Esposito che lo avvisa che Beckett è in ospedal...