C'era stata solo una cosa di negativo nel loro weekend negli Hamptons: stava passando troppo velocemente.
Avevano parlato tanto, si erano detti tante di quelle cose che non avevano mai fatto, si erano raccontati aneddoti del loro passato, cosa gli piaceva da bambini, i loro sogni, le prime cotte, il primo amore, poi avevano parlato del loro presente e futuro prossimo. Di come era per entrambi bello ed eccitante andare a vivere insieme in quella che stava prendendo forma come la loro casa, dove ci stavano mettendo dentro tutto quello che piaceva a loro, rendendola unica proprio per questo. Avevano cucinato insieme, si erano tirati addosso la farina per giocare e per ripicca ed erano finiti a fare la doccia insieme, di nuovo, mettendoci molto più tempo di quanto avrebbero dovuto, presi a fare altro. Avevano guardato qualche film e Castle non si stupì quando Beckett invece che uno dei tanti film d'amore che prendevano sempre le altre, aveva scelto dalla sua collezione un vecchio film in bianco e nero degli anni quaranta, "Il grande sonno" un poliziesco con Humphrey Bogart e Lauren Bacall, con quel poliziotto malinconico e solitario tutto dedicato al suo lavoro, del quale poi parlarono a lungo. Rick si era stupito di più, invece, quando aveva voluto sfidarlo alla Playstation in quel gioco in cui dovevano sparare agli zombie e lo aveva incredibilmente sconfitto anche se diceva lei era la prima volta che ci giocava. Ma la sua mira era infallibile e quel ritornello che gli ripeteva sempre lo faceva andare fuori di testa: "Sono un poliziotto Castle, è ovvio che ti batto!". A sua discolpa Rick si ripeteva che più volte si era fermato a guardarla mentre impugnava quella pistola di plastica in modo così serio, tanto che lei lo aveva anche ripreso intimandogli di rimanere concentrato, nemmeno gli zombie fossero realmente fuori dalla porta di casa a minacciarli. Per sicurezza, comunque, spenta la console andò a controllare fuori dal patio sul retro e anche dalla porta all'entrata. Nessuno zombie, per fortuna.
Poi Castle era rimasto ad osservare Beckett mentre osservava i libri nella grande libreria del soggiorno. Gli piaceva vederla attenta scorrere con il dito sul dorso dei volumi, lei era l'unica donna che era stata lì che sembrava interessata ai libri, esclusa Gina, ovviamente, ma a lei interessavano soprattutto i suoi e per altri motivi. La vide sceglierne uno e curioso si avvicinò.
- L'amore ai tempi del colera. - Lesse Rick sulla copertina. - Ti piace?
- Sì. L'ho letto la prima volta quando avevo non so, forse 15 anni... Mi ha sempre affascinato!
- Cosa? - Chiese curioso prendendola per mano e sedendosi sul divano lasciando che Kate portasse il libro con se e mentre parla lo sfogliava distrattamente. Si misero ognuno in un angolo con le gambe incrociate sulla seduta. Chiacchieravano e si guardavano.
- Che un amore possa durare così tanto, nonostante due persone passino tutta la vita distanti, facendo vite diverse e di come lui faccia tutte scelte nella vita solo per avvicinarsi a lei, sperando che un giorno, possa finalmente amarla.
- Ed ora cosa ne pensi? - Rick la guardava interessato alle sue spiegazioni, gli piaceva parlare con lei, scoprire i suoi gusti anche attraverso un libro che entrambi avevano letto.
- Che forse è possibile. - Abbassò gli occhi sulle pagine, continuando a sfogliarle, vedendo come erano segnate, alcune frasi sottolineate, segno che quel libro lo doveva aver letto, sicuramente, più di una volta anche lui.
- Cinquantatré anni sette mesi e undici giorni. Sono felice, però che sei tornata prima, anche perché io ho già una certa età, anche se sembro sempre un ragazzino. - Provò a sdrammatizzare quello che aveva appena detto quando vide Kate chiudere il libro e stringerlo nervosamente. Le strappò una risata contratta.
- Nei tuoi sogni sembri un ragazzino Castle!
- Secondo me anche nei tuoi Beckett... - Si alzò da dal suo posto spostandosi vicino a lei. - ... E comunque non mi pare che ti sei mai lamentata di questo ragazzino.
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Obsession
FanfictionRick ha detto a Kate che non sarebbe stato a guardarla mentre buttava via la sua vita. È tornato a casa dopo la consegna del diploma di Alexis quando sente bussare alla porta del loft. Ma non è Kate, è Esposito che lo avvisa che Beckett è in ospedal...