SETTANTATRÈ

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- Ciao!

- Ciao!

Castle e Beckett si trovarono faccia a faccia appena le porte dell'ascensore si aprirono. Lui con due caffè in mano, lei che si stava infilando il cappotto e sembrava avere una gran fretta. Si guardarono per un attimo imbarazzati, soprattutto quando entrambi si avvicinarono come due calamite per baciarsi, ma Javier che si schiarì la voce li fece tornare in loro. Lo ricacciò di fatto dentro l'ascensore ed entrò anche lei seguita da Esposito, Ryan e Price. Prese il caffè dalle sue mani e lo bevve avidamente.

Quando Kate si diresse verso l'auto di Price, Rick rimase fermo cercando di capire cosa stesse accadendo. Lei lo guardò invitandolo con lo sguardo a seguirla, ma lui sembrava più infastidito che altro, quindi tornò sui suoi passi avvicinandosi.

- Sono venuta qui con la tua auto, Castle. Ho un omicidio che ci aspetta, quindi ora mi fai la cortesia di seguirmi. A meno che non vuoi andare in macchina con Esposito e Ryan ed io vado sola con Nick. - Nascose un sorriso quando si voltò tornando all'auto e sentendo i suoi passi che la seguivano velocemente.

Per tutto il viaggio quello più a disagio sembrò Nick che di fatto lo ignorava completamente parlando solo con Kate mentre lei, invece, aggiornava lo scrittore su quello che sapevano.

- Nicole Church, 31 anni. Le hanno sparato nel suo appartamento. - Kate lesse gli appunti

- Che altro sapete di lei? - Chiese Rick

- Poco, per ora. Non sposata, fidanzata, lavorava in una società di brokeraggio internazionale.

- Wow doveva essere una tosta! - Esclamò Rick

Kate chiuse il taccuino voltandosi a guardare Castle che le regalò un sorriso, poi tornò subito serio a guardare la strada mentre Nick guidava e poco dopo riprese a fare teorie con Beckett su quell'omicidio, facendo finta che lui non ci fosse.

Arrivarono all'appartamento di Nicole ed era già stato isolato dalla scientifica. I quattro detective e Castle passarono in rassegna gli effetti personali della ragazza. Cellulare, preziosi, computer era tutto al suo posto. Nella casa non c'erano evidenti segni di scasso né di lotta, tranne un vaso di cristallo rotto probabilmente perché la donna dopo essere stata colpita ci era franata sopra. Così mentre Kate e gli altri cercavano indizi, Castle aveva cominciato a cercare i suoi particolari, guardando le foto ammucchiate su un ripiano della libreria con il fidanzato al mare alle Hawaii, a Las Vegas e nella Death Valley. Sembravano molto uniti ed innamorati in quei selfie scattati velocemente e poi stampati probabilmente con un apparecchiatura domestica, lo vedeva dal tipo di carta che non era certo professionale. La cosa che gli sembrava più strana era comunque che in quella casa non c'era niente di strano. Una casa arredata con gusto, moderna e funzionale, si vedeva che la ragazza aveva un buon impiego dalla qualità dei mobili e dei complementi di arredo, alcuni di design. Curiosò in camera, aprì armadi e cassetti trovando i gioielli, non molti per la verità, al loro posto e nulla pareva essere stato toccato. Sorrise amaramente nel vedere come nell'armadio un'anta era interamente dedicata a vestiti maschili, segno evidente che il suo fidanzato doveva passare molto tempo con lei in quella casa ed anche lì sul comò c'erano altre foto di loro insieme, di un viaggio in Europa, riconobbe i viali alberati di Parigi e le inconfondibili case con i mattoni rossi di Londra. Si fermò a guardarle, immaginando lui e Kate, in giro per il mondo, scattandosi foto sorridenti ed innamorati, una casa dove le loro cose nell'armadio si mischiavano insieme e quelle tshirt che avrebbero preso senza domandarsi di chi fossero.

- Ehy Castle, tutto bene? - La voce di Kate lo riportò alla realtà. Appoggiò la cornice che teneva in mano sul mobile e la guardò abbozzando un sorriso.

- Sì, certo. Mi avevi chiesto qualcosa?

- Hanno avvisato il fidanzato di Nicole, è a Washington per lavoro, sta già rientrando in città con un volo. Verrà direttamente al distretto. Andiamo?

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