CINQUANTANOVE

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- Dove lo mettiamo questo? - Nick era rientrato a casa con un albero di Natale pronto per essere addobbato. Kate lo guardò con un misto di stupore ed insofferenza.

- Fuori. - Rispose gelida

- Come? - Chiese stupito appoggiando l'albero vicino alla porta.

- Per me puoi lasciarlo anche fuori, anzi, sarebbe meglio. - Sottolineò quanto detto prima

- Ma Kate io volevo solo portare anche qui un po' dello spirito del Natale! - Si giustificò non capendo il suo astio.

- Questa non è la nostra casa da addobbare come se fossimo una coppia felice, Nick. Non c'è nessuno spirito del Natale da portare. Se vuoi fallo, dove vuoi. Non mi interessa.

Beckett tornò a leggere il libro che aveva tra le mani, mentre Price sistemava in un angolo il suo albero, aprendone i rami e tirando fuori da una busta alcuni addobbi che pazientemente appose all'abete. Finì di guardare il suo lavoro non eccessivamente soddisfatto, ma considerando dove erano e senza aver avuto alcuna collaborazione da parte di Beckett poteva andare.

- Perché odi il Natale? - Le chiese Nick sedutosi davanti a lei mentre le porgeva una tazza di cioccolata calda. Era la prima volta che passava i mesi invernali in quella casa ed era decisamente più fredda di quello che pensasse e Kate sembrava accusarlo più di lui, completamente avvolta in un caldo plaid.

- Non odio il Natale, semplicemente non ho nessun motivo per festeggiarlo. - Posò il libro e prese la tazza scaldandosi le mani con il calore della ceramica.

- Non c'è bisogno di un motivo per festeggiare il Natale, è Natale. - Disse lui scoprendo un lato bambinesco che non conosceva. Per un attimo le sembrò di parlare con Castle. Scosse la testa togliendosi l'immagine dalla mente.

- Non ho bei ricordi legati al Natale, va bene così? - Provò a tagliare corto.

- Ok... Cosa fai di solito allora a Natale?

- Lavoro. - Rispose prima di assaporare la cioccolata, sperando che Nick facesse lo stesso e smettesse di fare domande.

- Non lo passi con tuo padre? - Chiese sorpreso - Pensavo che visto che tua madre...

Kate poggiò con decisione la tazza sul tavolino vicino la poltrona e si tirò su irrigidendosi.

- No, Nick, non lo passo con mio padre. Gli telefono la mattina e lo saluto. Poi lui va nella nostra casa in montagna ed io lavoro tutto il giorno e mi rendo disponibile per coprire il turno della notte di Natale, così qualcuno che ha famiglia potrà stare a casa con loro. Mia madre è stata uccisa a gennaio, quando ancora avevamo tutta la casa addobbata per il Natale ed ogni volta che arriva questo periodo per me è solo ricordare lei, il suo omicidio e tutto quel dolore. Per questo non mi interessa dell'albero, non voglio farlo né pensare ad altri addobbi. L'ultima volta che ho dovuto toglierli è stato prima del suo funerale.

- Mi dispiace... - Si scusò Nick

- Già, anche a me.

- Porto via l'albero.

- Non c'è bisogno. Lo puoi lasciare. Non sono il Grinch che ruba il Natale alle persone. Solo non voglio esserne coinvolta io.

Nick sorrise ad immaginarla verde e vestita da Babbo Natale, ma non glielo disse.

Arrivò la vigilia di Natale anche a Myrtle Beach. Un giorno come gli altri, con il solito vento che caratterizzava quelle giornate ed il suo ululare era ormai una compagnia fedele per Kate in tutti i pomeriggi passati a leggere sulla poltrona davanti alla veranda.

Era grata, in un certo senso, di essere lì quel giorno. Si era alzata come tutte le mattine e come prima cosa era rimasta per un bel po' a guardare il mare, sempre mosso in quei giorni. Tranne l'albero che aveva fatto Nick non c'era niente che ricordasse che periodo dell'anno fosse, né che giorno. Intorno a lei il paesaggio era sempre lo stesso: l'oceano, la sabbia e gli alberi e il tutto, rispetto quando era arrivata, era uguale, solo i colori erano più cupi e più freddi, ma guardando fuori in quella mattina con molto sole, poteva essere un giorno qualsiasi d'estate. Una piacevole illusione.

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