SETTANTAQUATTRO

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- Buongiorno Castle!

- Mmm che ore sono? - Rick si stiracchiò nel letto aprendo a fatica gli occhi. Kate era in fondo con due tazze di caffè in mano, aspettò che lui si tirasse su e poi si sedette sul letto vicino a lui, dandogli la sua, ma prima che potesse bere, lo baciò dolcemente accarezzandogli i capelli spettinati.

- Voglio svegliarmi tutte le mattine così. - Disse Rick baciandola ancora. Il caffè poteva attendere.

- Sai quando ho deciso di chiederti di stare qui? Ieri mattina, quando non riuscivo a trovare un momento per poterti salutare come volevo. Non voglio più svegliarmi senza poterti dare un bacio.

- Dove sei stata in questi mesi? Devo andare a riprendere la vera Beckett che hai nascosto lì! Tu chi sei? - Le chiese Castle fingendosi serio e preoccupato.

- Falla finita Castle! - Rise Kate - Non ti vado bene così?

- Mi vai benissimo Beckett! Mi chiedevo solo cosa è successo...

- Ho rischiato di perderti ed ho capito quanto sei importante per me. Ti basta?

- Me lo farò bastare. - Le diede un altro bacio e poi bevve il suo caffè prima che diventasse troppo freddo.

- Castle...

- Uhm? - Si era già ributtato tra i cuscini per godersi ancora qualche istante del tepore sotto le coperte.

- Sbrigati, o faremo tardi al distretto. - La voce decisa di Beckett distrusse i suoi ultimi sogni di trastullarsi ancora a letto e Rick si accorse solo in quel momento che Kate era già perfettamente vestita e lo guardava decisamente seria.

- Sai cosa stavo pensando? - Rick era seduto in macchina vicino a Kate e giochicchiava con la cintura di sicurezza. Quell'auto era terribilmente scomoda ma gli era mancato tantissimo stare lì.

- Impossibile sapere a cosa pensi, Castle!

- A dove potremmo andare in vacanza. - La sua voce scanzonata non prevedeva nulla di buono.

- Sono appena tornata a lavoro! - Gli ricordò lei

- Ok, ma dovrai andare in ferie prima o poi, no? Cioè quanti anni sono che non prendi le ferie? Quindi, dicevo, stavo pensando a dove potremmo andare.

- Sentiamo...

- Beh, quando eri in ospedale abbiamo ipotizzato tante cose da fare insieme, potrei fare una lista così le possiamo spuntare di volta in volta.

Kate roteò gli occhi al cielo e scosse la testa. Ecco il Castle ragazzino che tornava prepotentemente a galla inarrestabile e non poteva essere messo a freno in nessun modo. Però decise di stare al gioco e starlo ad ascoltare.

- Quindi cosa vuoi mettere in questa lista?

- Uhm... Parigi? Banale?

- Beh Castle mi aspettavo qualcosa di più originale da te! - Lo sfidò e lo vide pensieroso

- Quindi se Parigi è banale lo è anche Venezia...

- Esatto!

- Niente tramonti su qualche isola sperduta... Ho trovato, percorreremo a piedi la muraglia cinese, anzi no ci sono! Questa idea Beckett non me la potrai bocciare: andremo a Berlino e cammineremo lungo i resti del muro e io gli dirò che ne ho buttato giù uno molto più duro, che ne dici?

Kate si voltò a guardarlo e lui la guardava. Sorrideva come un bambino ed anche lei gli sorrise. Questa era veramente un'idea da Castle.

- Berlino eh?

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