SETTANTUNO

354 20 0
                                    

Da quando Kate aveva aperto gli occhi lottava contro se stessa per riuscire a staccarsi da lui. Probabilmente non si erano mossi per tutta la notte o se l'avevano fatto erano riusciti a tornare nella stessa posizione nella quale ricordava di essersi addormentata, con la testa poggiata sulla sua spalla e la mano aperta sul petto, mentre Rick la teneva stretta a se, con le loro gambe che si intrecciavano ed i corpi nudi che non avevano alcuna vergogna a cercarsi.

Castle dormiva profondamente e non si era svegliato nemmeno quando istintivamente Beckett aveva cominciato lente carezze sul suo torace e non aveva resistito a baciare la sua spalla, proprio lì dove le sue labbra lo sfioravano. Ammise a se stessa che avrebbe tanto voluto che si fosse svegliato, ma il suo sonno non sembrava per nulla infastidito dalle sue attenzioni. Si morse il labbro per non cadere nella tentazione di osare di più, certa che in quel modo non avrebbe potuto resistergli, ma poi desistette, preferendo lasciarlo ai suoi sogni, mentre lei sognava ad occhi aperti guardando la curva delle sue labbra che sembravano sorridergli anche mentre dormiva. Non aveva mai capito fino in fondo, fino a quella mattina, cosa volesse dire Castle quando le diceva che amava anche solo vederla dormire: avrebbe aspettato ore il suo risveglio contemplando il suo viso rilassato con quel sorriso inconsapevole. Le sembrava un bambino, le aveva fatto quella sensazione ogni volta che lo aveva visto dormire, ma quella mattina ancora di più e fermò le carezze ed i baci, dimenticandosi del suo forte corpo di uomo, per abbracciarlo, stringerlo per quando più poteva e riusciva. Nella sua mente tornavano quelle parole del giorno prima che le aveva ripetuto più volte, "Non lasciarmi più". L'aveva implorata anche mentre la stringeva dopo averle dato tutto il suo amore, "non lasciarmi più", sussurrato al suo orecchio un numero imprecisato di volte, tra un bacio e l'altro, tra un sospiro e un singhiozzo ed ogni volta le faceva più male, perché non sapeva come rassicurarlo se non con i baci e le carezze, abbracciandolo, condividendo con lui tutta se stessa. Lei che aveva il terrore di doverlo pregare per essere perdonata, di lottare con lui per farsi accettare di nuovo, si trovava nella situazione imprevista di dover essere, invece, quella che lo rassicurava. Non si era preparata per questo, non sapeva come gestire quelle emozioni così contrastanti che le scuotevano l'anima, non era facile per lei confrontarsi con l'amore e la paura di Castle, assorbirli entrambi e sapere che era lei a provocarle e se il suo amore aveva imparato a farlo proprio, il suo dolore non sapeva come trattarlo, perché istintivamente avrebbe voluto eliminare tutto quello che lo provocava, ma era stata lei. Da lei veniva la sua sofferenza ed il suo timore ed allora era giusto, si ripeteva, che anche nel momento del piacere più intenso, lei avesse questa ferita aperta e le parole di Castle fossero il suo sale che non avrebbe mai allontanato, nonostante facesse male.

Si liberò contro voglia dal suo abbraccio, si alzò, e subito lo sentì lamentarsi di quell'assenza mentre si rigirava nel letto cambiando posizione, allungando una mano a cercarla nella sua parte di letto fredda, perché non c'era mai stata. Si sporse per prendere la mano di Rick e gli sussurro di continuare a dormire, rimboccandogli le coperte, modellando il piumone intorno al suo corpo. Cercò nella penombra dentro l'armadio qualcosa da mettersi, rendendosi conto solo adesso di come la temperatura in casa si fosse abbassata. Fu costretta a constatare come la calda stoffa della sua vestaglia non era minimamente paragonabile alle braccia di Castle e si pentì di essersi alzata dal letto e da lui. Guardò fuori dalla finestra, accogliendo con stupore lo spettacolo di New York imbiancata da uno strato di neve inaspettato ed alzando gli occhi al cielo, tra il chiarore dell'alba e le luci dei grattacieli, vedeva piccoli fiocchi scendere danzando e depositarsi e confondersi con gli altri. Si chiese quando avesse cominciato, di certo loro non si erano accorti di nulla, ma si sarebbero accorti di ben poche cose quella notte.

- Sei tu? - Kate voltò la testa appena sentì le braccia di Rick cingerla da dietro, con un'espressione sorpresa un attimo prima che lui la baciasse.

ObsessionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora