CINQUANTASEI

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Kate appena arrivata in camera si era buttata sul letto e si era presto addormentata, stanca, sfinita da quella lunghissima giornata che l'aveva provata fisicamente ma ancora di più emotivamente. Aveva attraversato tutti gli strati di se, per uscirne sconfitta sotto ogni punto di vista. Aveva giocato con la sua vita ed aveva perso, ora le era chiaro. Doveva solo capirlo. Doveva solo rassegnarsi.

Era stato un sonno profondo, senza sogni, senza incubi eppure quando si era era alzata non era così riposata come avrebbe dovuto essere. Era più il risveglio dopo una sbornia, quando non ti senti per niente bene, la testa ti scoppia e lo stomaco è decisamente sottosopra.

Price come sempre era già sveglio di umore decisamente migliore rispetto a come l'aveva lasciato la sera prima, forse aveva solo compassione per il suo aspetto pessimo, che nemmeno una doccia e un trucco più forte del solito avevano migliorato.

- La Gates ti vuole parlare. - Le disse porgendole il suo cellulare. - Chiamala.

Kate sbuffò e roteò gli occhi al cielo. Di tutto aveva bisogno tranne che della ramanzina del suo capitano per quello che aveva fatto.

La telefonata andò esattamente come si aspettava, con la Gates che le ribadiva tutta la sua delusione, disappunto e arrabbiatura per il suo comportamento e lei che incassava rispondendo solo "Sì signore" e scusandosi più volte. Se quella giornata poteva cominciare male, di sicuro l'aveva appena fatto. Diede il cellulare e Nick e si portò le mani prima sul viso sfregandoselo con forza e poi sui capelli non pensando nemmeno al fatto che si fosse appena truccata e suscitando una sincera risata nell'uomo che la vedeva con il viso decisamente impiastricciato.

- Credo dovesti andare a controllare il trucco - Le disse ancora ridendo e lei scuotendo la testa tornò al piano superiore per lavarsi il viso e togliersi tutti i segni che aveva appena fatto. Evitò di truccarsi ancora.

- Stai meglio così. - Le disse appena scese le scale, quando lo salutò di nuovo con un sorriso timido.

- Come? Senza sembrare una maschera di Halloween? - Si schernì Kate

- No, senza trucco. - Le rispose addentando una mela.

- Non mi adulare Nick, non c'è bisogno. - Sospirò Kate sedendosi al tavolo vicino a lui.

- Non ti sto adulando, è la verità. Non hai bisogno di truccarti, di nascondere le tue emozioni dietro a finte maschere, vere e non solo.

Annuì e non gli rispose, grata che non chiese altro, che non insistesse ancora. Questa era una delle cose di Nick che in quei giorni apprezzava particolarmente. Le diceva quello che pensava, andava anche a colpirla nei punti che le facevano male, ma finiva lì, non insisteva, non la metteva con le spalle al muro più del dovuto.

- Dai, andiamo! - Le disse alzandosi appena finito di mangiare la mela

- Dove? - Chiese stupita

- In paese.

- Come?

- Con l'auto! - Rise nel dirglielo vedendo il suo stupore ed ancora di più dopo la sua risposta quando roteò gli occhi al cielo e scosse la testa. - Ok, ok... Faccio il serio. Sei andata a New York, possiamo anche andare nel paese qui vicino. Mangiamo qualcosa, facciamo un giro. Per distrarci un po'. Non c'è molta gente in questo periodo e Bratton mi ha detto che è ok se qualche volta usciamo, per un po'.

- Non so se mi va...

- Se non andiamo non lo scopri.

Allungò la mano verso di lei e Kate la prese facendo leva per alzarsi mentre lui in piedi la guardava sorridendo ancora per prima.

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