OTTANTASETTE

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Rick aveva insistito per farle vedere la casa, Kate lo seguì pazientemente fino a quando non andarono fuori, sul portico che dava sul retro. Il mare non era poi così vicino come pensava, non come la casa nel South Carolina che dava direttamente sulla spiaggia. La villa di Rick era più in alto, su una piccola collina e sembrava dominare il paesaggio. In comune avevano non avere nulla intorno, o almeno così le sembrava. Il cielo era limpido, quella giornata sembrava quasi un anticipo della primavera che sarebbe arrivata da lì a qualche settimana ed il sole di mezzogiorno scaldava appena la pelle. Kate si appoggiò sulla balausta in legno guardando il cielo, lasciandosi inondare dai raggi del sole e Rick guardava la sua pelle luccicare e non le era sembrata mai così bella, frase banale che avrebbe potuto ripetere in mille altre occasioni, solo perché ogni volta le sembrava più bella della precedente e forse non si sarebbe abituato mai. Castle riuscì a vincere le resistenze di Beckett, convincendola a fare una passeggiata fino ad arrivare in spiaggia. Attraversarono l'erba che si mischiava con la sabbia, fino a quando non arrivarono sulla spiaggia, scura e umida. Rimasero ad una certa distanza dall'oceano, le cui onde vigorose schiaffeggiavano il bagnasciuga e Rick mise a terra una coperta che aveva preso all'ultimo momento dal dondolo sul portico e ci si sedette sopra, invitando Kate a sedersi tra le sue gambe, così da poterla avvolgere nel suo abbraccio. Le scostò il cappuccio della tuta, così da poter aver un piccolo accesso al suo collo e posare lì le labbra mentre lei teneva gli occhi chiusi e c'era solo il rumore delle onde e Castle.

- Pensavo ti piacesse il mare. - Le sussurrò tra un bacio e l'altro.

- Perché pensi che non mi piace? - Chiese voltandosi per guardarlo intimidita da quell'affermazione.

- Avevi lo sguardo triste. E poi hai queste due rughette qui, in mezzo agli occhi - le disse sfiorandole con la punta dell'indice - ce le hai solo quando sei tesa o preoccupata. Me lo potevi dire, saremmo andati altrove, in montagna, al lago o rimanevamo a casa.

- No, è splendido qui è solo che... il mare lo adoravo da bambina e da ragazza, era insieme alle feste di Natale in montagna, il momento più bello dell'anno... quando andavamo al mare...

- Pensi a tua madre, non è così?

- Sì. Ma non solo. La casa dove sono stata questi mesi era al mare. Sono stata giorni a guardare le onde e a cercare di convincermi che quella che avevo fatto era la scelta giusta. Erano passati anni da quando ero andata al mare l'ultima volta ed è stata dura.

- Sai cosa voglio fare? Voglio portarti al mare sempre, ogni volta che possiamo. In tutte le spiagge più belle del mondo. Fino a quando i nostri ricordi non cancelleranno tutti quelli che ti fanno male. Voglio che poi ogni volta che toccherai la sabbia o vedrai le onde del mare, penserai solo alle cose che ti rendono felice e a noi.

Kate reclinò la testa indietro per appoggiarla a lui e lasciò che le sue parole dolcemente mormorate abbracciassero la sua anima come le sue braccia facevano con il suo corpo. Ed il rumore delle onde, colonna sonora della voce di Rick, ora era già meno triste. Non era il mare il problema, era lei, lo sapeva. Aprendo gli occhi e guardando dritta davanti a se non era più a disagio, non faceva male, perché le sue mani erano su quelle di Castle e c'era il suo corpo ad avvolgerla e non una vecchia coperta che sapeva di salsedine.

- Tu mi rendi felice. - Gli disse guardando fissa davanti a se la linea dell'orizzonte.

- Vuoi rientrare? - Le chiese vedendola stringere le braccia su se stessa.

- No. Voglio rimanere così.

Rick non se lo fece ripetere e la strinse appoggiando il mento sulla sua spalla, guardando anche lui verso quell'infinito dove vagavano i suoi occhi, soffermandosi di tanto in tanto a baciarla sul collo, dei baci morbidi e delicati, con la bocca che indugiava a lungo sulla sua pelle, quasi a volerla massaggiare con le labbra, assaporando il suo sapore, inspirando il suo profumo, riempiendola di attenzioni in ogni modo che poteva.

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